Politiche sociali, al Csp 473 mila euro del fondo nazionale
Il consorzio dei servizi sociali di Novi Ligure una quota del 28,2 milioni stanziati dal governo per la Regione Piemonte
A Novi Ligure un numero telefonico per aiutare anziani, minori, disabili, stranieri, senzatetto e persone in difficoltà
NOVI LIGURE — Un numero telefonico attivo 24 ore su 24, per aiutare anziani, minori non accompagnati, disabili, stranieri, senzatetto e più in generale persone e famiglie in difficoltà. Lo ha attivato il Csp di Novi Ligure, il Consorzio dei servizi sociali che riunisce 30 Comuni del territorio. Un servizio che si concretizza in un numero dato in uso alle forze dell’ordine e ai pronto soccorsi degli ospedali della provincia di Alessandria.
«Si tratta di una misura di welfare che garantisce interventi sociali urgenti 24 ore su 24, consentendo al Csp di intervenire tempestivamente per rispondere alle esigenze di cittadini in gravi situazioni di emergenza sociale», spiega la presidente dell’ente Maria Gabriella Mazzarello.
Il “Pronto intervento sociale” è nato dalla collaborazione tra il Csp e le cooperative “Il gabbiano” e “Azimut”, utilizzando risorse messe a disposizione dall’Ue nell’ambito del progetto per ridurre di 2,2 milioni il numero di persone povere nel nostro Paese.
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«Il nostro obiettivo è garantire la disponibilità costante, 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno, di un intervento immediato per fornire le prime azioni di sostegno e assistenza», dice ancora Mazzarello. Intervenire subito, insomma, per fare in modo che la fase di emergenza che sta attraversando la persona o la famiglia coinvolta sia superata nel più breve tempo possibile.
Le prime segnalazioni giunte al “Pronto intervento sociale”, spiega il direttore del Csp Marco Travasino, «hanno toccato diverse aree di intervento: nuclei familiari in situazione di disagio alloggiativo, minori non accompagnati, adulti in difficoltà o con problemi di dipendenza patologica e donne vittime di violenza».
Alla ricezione della chiamata, gli incaricati del Csp valutano la richiesta e pianificano la risoluzione tramite una consulenza telefonica o un’azione diretta sul luogo della segnalazione, in ambito cittadino. In seguito facilitano il processo di avvicinamento della persona ai servizi pubblici e alle associazioni del territorio, attivando anche una rete di sostegno che può essere sia informale (parenti, amici) che formale (istituzioni, servizi sanitari).
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