Cascinagrossa: lavoratore cade mentre pulisce la cupola, assolto monsignor Casazza
L'operaio rimasto ferito era impegnato a togliere il guano. Il giudice emette anche una condanna
Il processo per l’infortunio avvenuto durante i lavori di pulitura della cupola dal guano dei piccioni nel campanile della parrocchia di Cascinagrossa si è chiuso ieri: monsignor Fabrizio Casazza (difeso dagli avvocati Roberto Cavallone e Andrea Caraccio) è stato assolto, mentre Silvana Sartorelli è stata condannata al pagamento di mille euro di multa.
Ecco cosa accadde
Doveva aiutare un collega a pulire la cupola del campanile della chiesa San Rocco di Cascinagrossa dagli escrementi dei piccioni. Era il 13 settembre 2017.
Nel manovrare la scale portatili, però, si è pizzicato un dito e, vedendo il sangue, ha perso i sensi «con la conseguenza che, cadendo a terra – si leggeva nel capo di imputazione – oltrepassava la botola di accesso del piano di lavoro su cui si trovava», finendo sull’impalco sottostante compiendo un volo di oltre 4 metri. Ardian Tusha, 50 anni e residente ad Alessandria, fu trasportato all’ospedale. Guarì in due mesi.
I due imputati
A processo per quel fatto finirono monsignor Fabrizio Casazza, 47 anni, parroco di Cascinagrossa, e Silvana Sartorelli, 90 anni di Alessandria: per loro la Procura ipotizzava il reato di lesioni personali colpose.
Don Casazza perché nella sua qualità di parroco di San Rocco aveva commissionato la pulizia della parte superiore del campanile; Silvana Sartorelli perché rappresentava il datore di lavoro della ditta Simple srl, ovvero l’impresa affidataria dei lavori. Quindi, per l’accusa, ciascuno nelle rispettive qualità, causarono lesioni personali al Tusha, collaboratore della Simple, mentre si trovava all’interno del campanile della chiesa, dove erano in corso le operazioni di pulizia della parte superiore del campanile.
La posizione dell’accusa
Il pubblico ministero ha chiesto che venisse confermata la responsabilità degli imputati, quantificando la colpa in mille euro di multa. Anche la parte civile si è espressa per la condanna, chiedendo il risarcimento dei danni e l’assegnazione di una provvisionale di 7mila euro.
La decisione del giudice
Il giudice ha assolto don Casazza per non aver commesso il fatto, mentre ha condannato Silvana Sartorelli a mille euro di sanzione, oltre al pagamento della provvisionale (il risarcimento danni da stabilire in sede civile).
L’avvocato Roberto Cavallone, che insieme al collega Andrea Caraccio ha difeso il parroco, ha dimostrato attraverso la produzione di documenti e l’escussione di testimoni come monsignor Casazza avesse agito con la massima diligenza e trasparenza, appaltando i lavori a un’impresa tecnicamente qualificata. E il giudice gli ha dato ragione.
Silvana Sartorelli era assistita dall’avvocato Silvio Bolloli: il legale attenderà le motivazioni della sentenza per poi presentare appello. La parte lesa era rappresentata dall’avvocato Valeria Massolo.