Restyling dei ponti: Provincia al lavoro nel 2023
Stanziati 1.4 milioni di euro per gli interventi
OVADA – I tecnici della Provincia di Alessandria avevano effettuato i loro sopralluoghi nel mese di luglio, sotto il sole cocente. L’obiettivo, verificare lo stato di conservazione dei ponti sull’Orba e sullo Stura verso piazza Castello, gli ingressi principali di Ovada da Novi ed Alessandria.
Nel 2018 le due strutture erano state inserite fra quelle da monitorare negli elenchi consegnati al Ministero delle Infrastrutture all’indomani del tragico crollo del ponte Morandi di Genova. Oggi c’è qualche certezza in più sul futuro immediato.
Asfalti e barriere
«Per quei due ponti è in corso la progettazione». A chiarire lo stato dell’arte è l’ingegner Massimo Robiola dell’ufficio tecnico della Provincia. In entrambi i casi non si tratta di situazioni particolari. Solo un’esigenza di manutenzione non più differibile. Pochi i dettagli ulteriori.
Sicuramente, come anticipato subito dopo le verifiche, saranno rifatte le barriere di protezione sulla sommità che in passato hanno fatto alzare più di un sopracciglio ai pedoni. Per il resto bisogna accontentarsi della cifra messa a bilancio: un contributo da 1.4 milioni di euro messo a disposizione proprio dal Ministero competente che consente di superare la cronica carenza di risorse dell’ente provinciale.
Traffico a imbuto
La progettazione è stata affidata, come in altri casi, a una ditta esterna. Si tratta della Alisea di Torino che nel corso dei sopralluoghi ha messo più attenzione al ponte sull’Orba, da sempre il collegamento tra piazza Castello, il borgo e la periferia verso Rocca Grimalda. Notevole anche il carico sopportato dalla struttura collocata sopra lo Stura, al termine di via Gramsci, per il transito frequente dei mezzi pesanti in uscita dall’A26 e diretti verso le aree artigianali della e industriale della Caraffa, di Capriata e Predosa.
Un problema per il quale il Comune di Ovada, nell’ambito dei progetti da finanziare con il Pnrr aveva rispolverato l’idea della “Tangenzialina”, una sorta di collegamento diretto da avviare sul territorio di Belforte all’uscita del casello e da far approvare in strada Masio, oltre il centro abitato. L’idea, partorita diversi anni fa per sgravare il centro della città da una viabilità tipica delle aree periferiche, non è nemmeno stata presa in considerazione. Un danno per gli asfalti e le infrastrutture costrette a sopportare un peso per la quali non erano state concepite.