La giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate a Mombello
MOMBELLO – Domenica 6 novembre a Mombello Monferrato e in tutte le frazioni del Comune è stata celebrata la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
L’evento organizzato in collaborazione tra l’Amministrazione Comunale ed il Gruppo Alpini di Mombello – Zenevreto prevedeva un serrato calendario di incontri a partire dalle 8.30 a Pozzengo per proseguire poi alle 9 a Casalino, alle 9.30 a Morsingo, alle 10 a Zenevreto, alle 10.30 a Ilengo per finire nel capoluogo con la partecipazione alla Santa messa nella Chiesa di San Sebastiano celebrata da Don Carlo Pavin.
Al termine della cerimonia si è formato il lungo corteo con i gagliardetti dei gruppi Alpini di Mombello e di Ponzano, seguiti dal Gonfalone del Comune e dalla popolazione fino al monumento dei caduti dove è stata deposta una corona d’alloro. A seguire la lettura della preghiera dell’Alpino, la benedizione da parte del parroco ed il discorso del sindaco Augusto Cavallo (di seguito in forma integrale), accompagnati dall’inno nazionale.
Il discorso del sindaco Augusto Cavallo
Grazie a tutti i cittadini, le associazioni e le autorità che sono oggi qui presenti.
Il 4 novembre ricorre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate: sono passati 104 anni dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale, e l’anno scorso abbiamo celebrato anche i 100 anni dal trasferimento della salma del Milite Ignoto al Vittoriano, con la solenne tumulazione presso l’Altare della Patria.
Oggi quindi siamo qui in memoria dei nostri caduti, che ricorderemo come sempre uno per uno al termine della cerimonia leggendo i nomi dei nostri concittadini che morirono o furono dispersi durante la Prima e la seconda Guerra Mondiale.
Questi ricordi devono essere lo stimolo per dare valore all’impegno comune. Sempre più spesso emergono comportamenti meschini ed egoisti all’interno della nostra società ed è compito di tutti noi contrastarli perché la storia deve essere la nostra grande maestra.
Quando si cancella la memoria, si ricreano situazioni paradossali e pericolose, come stiamo vedendo in questi giorni anche in Europa nella vicina Ucraina dove gli interessi e gli egoismi di pochi stanno condannando due interi popoli a rivivere gli orrori della guerra con la distruzione, il dolore e la morte di tanti innocenti che sono le vittime di queste scelte sconsiderate. Già cent’anni fa gli avvenimenti che si evolsero portarono a un periodo molto buio della storia italiana e mondiale. Dobbiamo fare attenzione ed impegnarci affinché queste situazioni non si ripetano.
I monumenti ai caduti a cui rendiamo omaggio, i cippi e le lapidi che ce li ricordano, i simboli delle guerre passate ci devono insegnare a non ripetere mai gli errori del passato.
Per farlo dobbiamo tutti renderci conto che viviamo in una società civile, in una comunità nella quale non possiamo permetterci divisioni. Se i sentimenti che prevalgono sono l’egoismo e l’indifferenza, tutti ne subiamo le conseguenze negative. Chi pensa di poter curare solo i propri interessi, deve capire che se un atteggiamento del genere lo adottassero tutti andremmo rapidamente verso il declino totale.
Invece dobbiamo essere solidali, dobbiamo essere uniti, dobbiamo pensare al prossimo e non solo a noi stessi.
Le donne e gli uomini in divisa svolgono un compito ineguagliabile per la nostra sicurezza e sono un esempio di abnegazione e responsabilità che possiamo solo ammirare. In tempo di pace hanno un ruolo prezioso, sia nelle missioni all’estero per mantenere la pace, sia come servizio verso la comunità italiana.
Essere uniti, superare le divisioni, essere responsabili e solidali verso il prossimo è il modo migliore per celebrare la nostra Unità Nazionale e tutte le Forze Armate.
Perciò con il lavoro, con il volontariato, con l’impegno politico, con lo studio, in sintesi con la partecipazione alla vita della comunità civile, ciascuno di noi può rendere un concreto omaggio ai caduti delle guerre, ai sacrifici di coloro che ci hanno preceduto, e a tutti coloro che ogni giorno lavorano per permetterci di vivere in una Repubblica democratica e libera.
Ed è con questa consapevolezza che rivolgo a tutti voi un affettuoso saluto. Viva l’Italia, viva la Repubblica e viva le Forze Armate!!!