Progetti bocciati ma soldi già spesi: il bando diventa un caso
I fondi per il bando "Rigenerazione urbana" sono finiti tutti al Sud. Respinte le richieste dei Comuni del novese e della val Borbera
Tutti i progetti presentati dai Comuni della provincia di Alessandria sono stati bocciati: i fondi del bando per la “Rigenerazione urbana” sono finiti tutti nelle regioni del sud e centro Italia. In teoria, c’erano a disposizione finanziamenti per 5 milioni di euro per ciascun Comune sotto i 15 mila abitanti (o per Comuni in forma associata). In pratica, in Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto non è finito neanche un euro. La graduatoria pubblicata dal ministero dell’Interno ha scatenato le proteste dell’Uncem, l’Unione degli enti montani, e dell’Anci, l’associazione dei Comuni.
Arquata, Serravalle, Gavi e Cassano si erano consorziati presentando una serie di progetti per un importo complessivo proprio di 5 milioni. Le opere in programma erano abbastanza articolate: Arquata Scrivia chiedeva 1,7 milioni per la riqualificazione della centralissima via Libarna, mentre Serravalle Scrivia con 1,6 milioni puntava alla trasformazione dell’ex scuola elementare Marconi, da immobile dismesso a “casa delle associazioni”. Far diventare l’area antistante il campo sportivo Pedemonte in un parco giochi era l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Gavi (valore 1,2 milioni). Cassano Spinola chiedeva al Governo mezzo milione di euro per la sistemazione delle piazze cittadine (Indipendenza, Dante, XXV Aprile e Millelire), delle piazze di Gavazzana (Collegio e Don Sterpi) e per la creazione di un’area di sosta per le visite al castello.
«Sono molto perplesso», dice il sindaco di Gavi Carlo Massa. «Non voglio scadere nelle polemiche, ma è strano che tra i progetti approvati non ne figuri neanche uno della nostra provincia. I fondi sono andati tutti in altre zone d’Italia. Il meccanismo di funzionamento della graduatoria è sicuramente da rivedere».
L’amarezza del sindaco è palpabile: «La nostra idea era di sistemare l’area antistante il campo sportivo per trasformarla in un’area gioco a servizio delle famiglie. È un peccato che questo progetto rimanga solo sulla carta: cercheremo altre fonti di finanziamento per realizzarlo». Anche perché c’è un altro aspetto da considerare: i costi della progettazione, che rimangono in carico al Comune anche nel caso in cui i fondi governativi non arrivino, come è appunto accaduto. «Serravalle era il Comune capofila per la partecipazione al bando – spiega Massa – Ma ovviamente ciascun ente coinvolto ha dovuto pagare in proprio la progettazione». Si tratta di diverse decine di migliaia di euro per progetti che, probabilmente, andranno rivisti “al ribasso”.
Fuori dalla graduatoria pure i 28 progetti presentati dall’Unione montana delle valli Borbera e Spinti (Comuni di Borghetto Borbera, Grondona, Stazzano e Vignole Borbera), anche in questo caso per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro.