Ex frantoio e Story park: caccia ai fondi per la riqualificazione
Al via il piano di riqualificazione urbana promosso dal Comune di Ovada
Alcuni coefficienti hanno dirottato i fondi europei verso alcune aree del Sud
OVADA – «Siamo dispiaciuti per l’esclusione. Siamo fiduciosi in un rifinanziamento del bando, sperando di rientrare». I toni sono pacati, come nel suo costumo. Ma la delusione del sindaco di Ovada Paolo Lantero è forte. Il tema è la rigenerazione urbana. La nostra provincia è stata totalmente esclusa. Un meccanismo sostenuto dai coefficienti ha indirizzato i fondi disponibili verso sud in aree considerate più degradate e bisognose.
Ovada si era posta come comune capofila con Molare, Tagliolo Monferrato, Montaldo e Carpeneto. L’obiettivo comune era ottenere 5 milioni di euro per la riqualificazione di aree a forte vocazione ludico sportiva. A Ovada ne sarebbero andate tre per recuperare l’area oltre lo Stura oggi occupata da ciò che rimane del frantoio Gentile.
L’idea era di farne un parco giochi, laddove oggi è uno spazio inutilizzato e con una forte necessità di bonifica. «Pur comprendendo l’approccio per cui i fondi devono sostenere i territori più deboli – prosegue Lantero – credo che qualche correttore dell’attuale meccanismo di valutazione dei progetti debba essere inserito da chi sta costruendo i bandi. Lo chiede l’Anci, faccio mio quell’appello».
Ex frantoio e Story park: caccia ai fondi per la riqualificazione
Al via il piano di riqualificazione urbana promosso dal Comune di Ovada
Un’opinione condivisa dagli altri colleghi intenzionati a loro volta a recuperare aree per rimetterle a disposizione dei loro cittadini. Fra queste, sempre per Ovada, c’erano i giardini di via Cavanna, molto cari a chi ha almeno quarant’anni. Molare puntava a ammodernare l’area dei campi sportivi comunali, Tagliolo il vecchio impianto comunale. Evidentemente bisognerà attendere ancora.
A testimoniare con toni più eloquenti la sua rabbia è Roberto Gallo, sindaco di Cassinelle. «La pubblicazione della graduatoria – attacca – sancisce definitivamente la disfatta del sistema di distribuzione delle risorse del PNRR, in particolare per tanti piccoli comuni». Il progetto presentato, in alleanza con i comuni di Visone e Prasco, prevedeva il recupero di un edificio pubblico, ivi compreso il rifacimento dei sottosistemi interrati di pertinenza sulla piazza antistante.
«Abbiamo investito tempo e risorse – prosegue Gallo – per presentare due progetti eccellenti e ora si scopre che la maggior parte delle risorse sono andate al centro sud per via di indici e logiche del tutto fuori dalla normalità». Particolarmente penalizzata, secondo Gallo, la fascia di enti di dimensioni piccole. «Le città metropolitane – conclude – vantano già acquisizioni per miliardi di contributi senza aver ancora presentato i progetti. Noi tutti i giorni combattiamo con un livello di burocrazia insostenibile. Sono molto d’accordo con la richiesta del Presidente di Uncem Marco Bussone di annullare il bando».