Deposito scorie: la carta Cnai conferma i timori dei cittadini
Tutte idonee le aree della nostra provincia già al centro di un'accesa contestazione
Legambiente chiede di pubblicare ufficialmente la Carta delle aree idonee alla costruzione del deposito per i rifiuti radioattivi
Legambiente chiede al Governo di pubblicare ufficialmente la Carta delle aree idonee alla costruzione del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Nei giorni scorsi, infatti, sono state pubblicate diverse indiscrezioni sui siti dove potrebbe essere realizzato il “cimitero nucleare” e Legambiente ha scritto ai ministeri interessati e alla Regione Piemonte per chiedere che si faccia chiarezza.
Sembrerebbe che nella mappa realizzata da Sogin, la società di Stato che gestisce gli impianti nucleari, siano ancora presenti tutti e sei i siti della provincia di Alessandria già indicati nella prima bozza della Carta, in particolare quello relativo all’area tra Novi Ligure e Bosco Marengo (gli altri sono Bosco-Frugarolo, Alessandria-Oviglio, Alessandria-Quargnento, Alessandria-Fubine e Castelnuovo-Sezzadio).
«Siamo ben consapevoli che per i rifiuti radioattivi fino a oggi collocati in aree del tutto inidonee vi sia l’urgente necessità di disporre di un deposito centralizzato con il minimo rischio possibile, ma non pare che in questa seconda bozza siano state prese in considerazione le numerose e motivate osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste, da numerosi Comuni e dalla stessa Regione Piemonte», dice Michela Sericano di Legambiente.
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Tutte idonee le aree della nostra provincia già al centro di un'accesa contestazione
«In particolare tutte le sei aree individuate in provincia di Alessandria sembrano essere state classificate come “idonee”, nonostante le numerose criticità di tipo geologico, idrogeologico, idraulico e sismico», dice ancora Sericano.
Per queste ragioni i circoli di Legambiente dell’alessandrino presieduti da Vittorio Giordano (Casale), Francesco Saverio Fera (val Lemme) e dalla stessa Sericano (Ovada) e il comitato Torrente Orba presieduto da Giancarlo Porrati hanno inviato una richiesta ai ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture affinché pubblichino il testo della Carta. «Abbiamo urgente bisogno del deposito nazionale per il nucleare – conclude Michela Sericano – ma la sua individuazione deve essere assolutamente trasparente e oggettiva, perché solo così potrà essere individuato il sito che potrà davvero rappresentare per tutti il rischio più basso».
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