«Halloween? Le nostre tradizioni hanno radici vere e più fascino»
A Capriata d'Orba un appuntamento con Gianni Repetto e l'associazione "A léngua da memoria" per riscoprire il folklore rurale
CAPRIATA D’ORBA — Halloween si è ormai insinuato nel nostro calendario: prima timidamente, poi con sempre maggiore forza, tanto che oggi le feste dedicate a questa consuetudine anglosassone hanno varcato le soglie di pub e locali per arrivare nelle piazze e nelle scuole.
Ma c’è anche chi, al contrario, invita a riscoprire le nostre tradizioni popolari. Come Gianni Repetto – ex presidente del Parco delle Capanne di Marcarolo e scrittore – che insieme all’associazione “A léngua da memoria” da alcuni anni organizza a Capriata d’Orba una “Festa delle anime dei vivi e dei morti”, con la possibilità di gustare piatti tipici della tradizione contadina e ascoltare canti e musica di un tempo, in dialetto e non.
«È un modo per riscoprire le nostre radici e la nostra identità e per difendere l’espressione culturale dei nostri territori, prima che vengano completamente cancellate dalla globalizzazione e dalle mode provenienti d’Oltreoceano», spiega Repetto.
E quanto a fascino, il nostro folklore locale non ha nulla da invidiare alla “All Hallow’s Eve” – la vigilia di Ognissanti – inglese: «“Dolcetto o scherzetto” faceva già parte della storia del nostro carnevale, prima che fosse cancellato dagli eventi in stile Viareggio. Il nostro carnevale era bruciare il fantoccio dell’anno passato e andare cortile per cortile per il rito della questua». Come avviene ancora a Rocca Grimalda, dove il corteo della Lachera e delle altre maschere viene accolta nelle cascine con offerte di vino e cibo.
Quella di Repetto non è una chiusura nei confronti del “diverso”, anzi. «La serata di Capriata è organizzata in uno spirito di mediazione tra cultura universale e tradizione locale – dice – Mediazione che però non può risolversi in una “colonizzazione” che cancelli le radici di un territorio».
Venendo proprio all’appuntamento di lunedì 31 ottobre alla Saoms di Capriata d’Orba, la tipicità entrerà innanzi tutto nel piatto, con un menu adatto a questo periodo dell’anno che prevede ad esempio la zuppa di ceci e i “sancrau” con costine. E poi ci saranno letture, poesie dialettali e non, canzoni della tradizione popolare, che faranno divertire, ricordare e riflettere.
«Avremo la possibilità di valorizzare il nostro territorio, il nostro vino e il nostro cibo. Nessuno pensa di fermare la globalizzazione, ma semmai di salvare qualcosa: una nostra nicchia dove rifugiarci e accogliere chi abbia voglia di cose ed esperienze più genuine», conclude Gianni Repetto.
Per la serata di lunedì la prenotazione è obbligatoria (telefono 333 4759772, 339 1234973 o 335 6961367). Costo 20 euro.