Lo spareggio è della Recanatese, Alessandria ko
Decide una rete di Sbaffo in avvio di ripresa. Grigi reattivi solo nel finale
Rebuffi: "Responsabilità solo mia, evitiamo altalene emotive". In classifica, però, l'Alessandria sale un gradino
ALESSANDRIA – Nel giorno della settima sconfitta in undici giornate, l’Alessandria migliora la sua posizione in classifica: era terzultima alla vigilia della gara con la Recanatese, si ritrova un gradino sopra per effetto dei risultati delle rivali dirette e, anche, della differenza reti.
Magra consolazione per una formazione che non segna dal gol di Robert Filip decisivo per i tre punti con il San Donato Tavarnelle, il fanalino di coda. Una squadra che torna a mostrare le sue fragilità, tante: se qualche emissario della nuova proprietà era al Moccagatta, come pare, ha avuto la conferma che, oltre a mettere firme sul contratto di acquisto, deve mettere mano al portafoglio per rinforzare un gruppo che ha poco peso in attacco e commette ancora errori in fase difensiva, come quello del gol ospite.
Così, Fabio Rebuffi deve fare l’asse di equilibrio per cercare di tenere, comunque, i suoi ragazzi ‘sul pezzo’, evitando crolli psicologici. Non facile, visto che il portiere avversario non è stato mai impegnato, due tiri sul fondo nel primo tempo, due colpi di testa nella ripresa, ma mai anche solo vicini a una idea di di pericolosità. “Non eravamo una banda prima, non siamo stati fenomeni nelle tre gare in cui abbiamo fatto punti. Non vorrei, però, che si scatenasse una altalena emotiva – insiste Rebuffi – che ci facesse entrare in depressione, perché non dobbiamo assolutamente perdere la strada che avevamo intrapreso nelle ultime partite“.
Lo spareggio è della Recanatese, Alessandria ko
Decide una rete di Sbaffo in avvio di ripresa. Grigi reattivi solo nel finale
Però nello spareggio con la Recanatese, la squadra ha dato, spesso, l’impressione di arretrare anziché provare a costruire. “Prendersi la responsabilità, in gare come questa, può fare la differenza. Alla squadra dico nulla, anche perché, se non ha portato quello che serviva in campo, la responsabilità è la mia“. Cosa manca, prima di tutto? Oltre al gol. “Le scelte di qualità: non è solo la giocata in quanto tale, ma la capacità di scegliere. E di creare le condizioni per giocate più naturali. Più passa il tempo e più c’è il rischio che le partite siano molto pesanti e noi dobbiamo avere la capacità di cogliere questo peso e di gestirlo. Perché questa è la nostra strada”.
Ancora convinto dell’efficacia del 4-3-3 iniziale? “Perché con l’idea di Sbaffo fuori dalla linea, con tre in mezzo si poteva sporcare qualche traiettoria di passaggio in più, recuperando così palloni e sfruttando la velocità di Galeandro e gli uno contro uno anche di Ghiozzi. I duelli, però, devono essere vinti e, invece, sono stati complicati per noi e, però, comunque, anche quando le scelte non danno il risultato sperato, bisogna restare sempre in partita“.
L'attacco fa fatica. Troppa: terza gara senza gol
Duelli persi, non riesce di attaccare la profondità . Un passo indietro evidente