Il ricordo di Angelo Caravaggi
Scacheri: "In tanti abbiamo avuto il piacere di conoscere e condividere con lui i primi passi dell?Associazione culturale ?Amici della Biblioteca della Fraschetta?
Paolo Scacheri (segretario, tesoriere e socio fondatore dell’Associazione culturale “Amici della Biblioteca della Fraschetta” di Spinetta Marengo) ci invia un ricordo di Angelo Caravaggi.
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Caro Direttore e cari lettori de “Il Piccolo”, vorrei – se mi è consentito – parlare di una persona, di un amico. Lo conobbi negli ultimi mesi del millennio (autunno1999) quando iniziai a lavorare come impiegato presso una Fondazione Bancaria a Tortona. Prendevamo insieme il locale delle 7.55 che da Spinetta Marengo ci portava a Tortona. Lui lavorava presso la sede centrale di Piazza Duomo 13 dell’allora Cassa di Risparmio di Tortona e io nel palazzo quasi di fronte.
Ci si vedeva tutte le mattine nella sala d’aspetto della stazione e, come avviene di solito, quando ci si incontra tutte le mattine è inevitabile che, cominciando con un “buongiorno” e qualche battuta sul tempo e sui ritardi dei treni (tipici dialoghi da sale d’aspetto delle stazioni ferroviarie) si venisse a creare un rapporto di cordialità reciproca che, piano piano, si sviluppava.
In quei 15/20 minuti di viaggio in un treno affollatissimo di pendolari, a volte caldissimo e a volte freddissimo, trovavamo, avendo scoperto la nostra reciproca passione per l’editoria, sempre modo di parlare di libri e di altre questioni culturali e, vi assicuro, che erano dialoghi brevi ma certamente pieni di spunti e suggerimenti anche con scambio di ritagli di giornali su notizie letterarie, per conoscere libri o novità del mondo editoriale.
Il dialogo proseguiva anche fuori dalla stazione di Tortona visto che facevamo un pezzo di strada insieme per poi dividerci per andare nei nostri rispettivi luoghi di lavoro. Ebbi inoltre modo di conoscerlo anche nell’ambiente di lavoro visto che, nei primi mesi di praticantato presso la Fondazione andavo, quasi tutte le mattine, all’ufficio contabilità della Cassa di Risparmio di Tortona (ora Bper) per “impratichirmi” con la contabilità visto che la Fondazione era appena nata e si stava “rodando”.
Fu nei primi giorni dopo le festività natalizie che, mentre prendevamo il solito treno che, anche con il nuovo millennio, aveva sempre lieve ritardo ci fu una “svolta” nei nostri dialoghi. Già da prima delle festività natalizie si parlava della necessità di creare una biblioteca e quindi dotare Spinetta Marengo di una struttura culturale. Ma erano dialoghi classificati a livello di “pour parler” senza un fondamento o un progetto effettivo.
E fu, nei primi giorni dell’anno 2000, che lui mi parlò di un gruppo di persone di Spinetta che avevano intenzione di fondare un gruppo o un Associazione che mirasse a rendere concreto il progetto di cui si parlava qualche mese prima e mi chiese se ero disponibile a far parte di questo gruppo. La proposta mi lusingò ma gli dissi che avendo appena iniziato a lavorare non sapevo se potevo garantire la mia presenza agli incontri e che per dire di si e poi non garantire nulla, dichiarai che ci avrei pensato su. Il progetto mi allettava.
Certamente essere protagonista, insieme a Lui e ad altre persone, nel creare e rendere fattibile questo progetto mi stuzzicava e poco dopo, anzi ad essere sincero, quasi subito dopo qualche giorno comunicai a lui la mia adesione al progetto.
Incominciammo, sempre sul locale delle 7.55, a parlare su come strutturare questa Associazione. Buttavamo, sul tavolino precario dello scompartimento ferroviario, già alcune bozze dello Statuto e dell’Organigramma dell’Associazione e poi ci scervellammo per un po’ di giorni, sempre sul locale delle 7.55, sul nome da dare all’Associazione, Ricordo che io suggerivo il nome di “Civitas Agorà” e lui un altro nome che volesse invece risaltare la presenza della biblioteca come scopo principale dell’Associazione.
Fu così che passarono i mesi e il progetto si concretizzava sempre di più. Raccogliemmo tutti quelli che credevano nel progetto e fu redatto l’Atto Costitutivo e lo Statuto dell’Associazione Culturale “Amici della Biblioteca della Fraschetta” il cui scopo primario fu indicato nell’articolo 2 che recita: “L’Associazione ha carattere culturale senza fini di lucro e speculativi. Scopo dell’Associazione è quello di promuovere la diffusione della cultura, incentivare la lettura, fornire un servizio alle scuole dell’obbligo, promuovere manifestazioni culturali, convegni, corsi di formazione”.
Il 2 giugno del 2000 ci fu la prima Assemblea dei Soci con la nomina dei vertici. Lui fu nominato Vice Presidente (Presidente era Gionata Dubois) e io Segretario Tesoriere con funzione anche di gestione biblioteca. Iniziammo con pochissimi libri ma con una discreta dote finanziaria di Lire 3.000.000 da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ci diede lo spunto per proseguire. La sede era presso gli uffici di Presidente della Circoscrizione Fraschetta a Spinetta Marengo in Via Prospero Gozzo, 3/a.
Dal quel giugno del 2000 ne abbiamo fatta di strada visto che l’Associazione ha compiuto, nel giugno scorso, 22 anni di presenza del suo ruolo culturale a Spinetta Marengo e nella Fraschetta. Insieme abbiamo organizzato, dal 2000 al 2004 (anni in cui ha ricoperto la carica di Vicepresidente) mostre, conferenze, dibattiti ed incrementato l’offerta libraria (oggi oltre 1500 volumi).
Anche negli anni successivi, come Consigliere sotto la Presidenza di Carlo Lombardi e insieme a me, Socio Fondatore, ha sempre dato il suo prezioso contributo (perché credeva fermamente in questo progetto culturale) con suggerimenti e partecipazione attiva ad iniziative importanti come la realizzazione, con la supervisione di Guido Ratti sotto l’aspetto redazionale e di coordinamento lavori e, sotto l’aspetto informatico, di Alberto Ardito (anche loro, purtroppo, ci hanno lasciato) del volume d’analisi a 360 gradi su “Spinetta 40 anni dopo”: 40 anni dopo la prima stesura di un volume del 1974 di Francesco Barrera e Mario Bruno.
Fu lui che suggerì, nella primavera del 2005, quando organizzammo il convegno in memoria di Francesco Barrera (scomparso nel dicembre del 2004) lo “slogan” che era preso da una citazione di Pierre Nora “Les Lieux de Memoire” (i luoghi della memoria) edito da Gallimard nel 1997 e che recita testualmente: “…i luoghi della Memoria non sono ciò che si ricorda, ma là dove la memoria lavora, non la tradizione stessa ma il suo laboratorio”
Ricordo, inoltre, con emozione quando, nell’ottobre del 2006, andammo insieme in Prefettura a ritirare il premio, realizzato sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, “Ciaia Schena” che ci ha premiato con la causale di essere “una delle realtà culturali più vivaci e promettenti della Provincia di Alessandria”. Ne abbiamo fatta di strada insieme vedendo con soddisfazione concretizzarsi sempre di più questo progetto che era nato in quel lontano gennaio del 2000 dentro uno scompartimento del locale delle 7.55.
Questa persona che ho e abbiamo avuto, in tanti, il piacere di conoscere e condividere, insieme, i primi passi di questa Associazione ha un nome: Angelo Giuseppe Caravaggi. E’ venuto a mancare il 20 ottobre del 2022 a 62 anni.
Niente retorica: in questi momenti solo il silenzio e il ricordo sono preziosi ed incancellabili. Ciao Angelo!