Novi Ligure: incidente, perde la vita un ragazzo di 15 anni
Lo scontro sarebbe avvenuto con un'auto condotta da una 56enne in via Raggio. Ecco chi è la vittima
Questa mattina i funerali del 15enne che ha perso la vita in un incidente con lo scooter a Novi Ligure
Un abbraccio timido e composto, quasi riservato, con in sottofondo le note di Blanco (e della sua “Blu celeste”). Così gli amici di sempre hanno dato il loro ultimo saluto a Edoardo Manesso, il 15enne scomparso mercoledì scorso in un incidente stradale – avvenuto alle porte di Novi – mentre stava andando a scuola a bordo del suo scooter.
“Eri un rompiscatole empatico e divertente, un patatone capace di farsi volere bene da tutti”. Fra un ricordo e un silenzio profondo (poco prima della partenza della salma verso il cimitero del paese), è stata proprio la madre di Edoardo, Lara Gualco (presente a fianco del padre Ezio), a fare coraggio ai suoi amici ed ex compagni di classe. Particolarmente intimo e sincero è stato il sorriso rivolto al “suo” Edo nel momento del congedo, in mezzo alla commozione generale.
“Ricorderemo sempre le tue ‘belinate’ – hanno detto, commossi, i ragazzi dell’istituto Boccardo nel corso della funzione celebrata all’interno della chiesa parrocchiale di Parodi Ligure – le focacce, la tua attrezzatura da elettricista e il momento in cui ti eri fatto sgamare dalla prof con l’auricolare nascosto. Sei riuscito a strapparci un sorriso anche in un momento di difficoltà, mentre stavamo scrivendo queste poche righe”.
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C’è chi lo ha abbracciato finché ha potuto e chi, visibilmente commosso, non è neanche riuscito a seguire la funzione fino al termine. E mentre dall’Istituto scolastico di Gavi lo hanno ricordato come un ragazzo “buono, semplice e gentile, una persona esplosiva che vive ancora in ognuno di noi e che non stava mai ferma e che, nel corso del triennio, chiedeva sempre spiegazioni, a cui eravamo affezionati in maniera particolare”, dal parroco del paese è arrivata una precisa richiesta rivolta alla comunità locale: “Non lasciate mai sola la sua famiglia, specialmente nel momento in cui l’onda emotiva si sarà spenta progressivamente. Cercateli con discrezione ma con costanza, non possiamo lasciarli soli. La sua morte prematura è inaccettabile e va fuori dal percorso di vita. Non ho parole di pace per voi, che il Signore vi possa dare la consolazione che io non riesco a darvi. Edo l’ho conosciuto poche volte, fra Pratolungo, con il suo amico Matteo, e in giro a bordo del suo scooter o dell’Ape. In questo momento una sola domanda (“Perché?”) si eleva al cielo e ci fa arrabbiare, mentre noi non troviamo risposta. Riponiamo la nostra speranza fondata sulla vita eterna, speranza fondata dalla risurrezione di Gesù che stava aspettando Edoardo e sta aspettando ognuno di noi”.