Vita di Stradella, dalla politica al calcio
Se n'è andato un personaggio eclettico. Il rosario si terrà mercoledì alle 20.30 a Quattordio, funerale giovedì alle 15.30
Ironia, semplicità, amore per i "suoi" paesi: l'ultimo saluto all'onorevole "a portata di mano"
QUATTORDIO – Franco Stradella era l’onorevole a portata di mano. Pur impegnato in affari romani (è stato deputato per quattro legislature), non s’è mai dimenticato dei luoghi da dove è venuto, cominciando da Felizzano, dove nacque nel 1941, e Quattordio, il paese “di sempre”, dove oggi si sono svolte le esequie.
Chiesa gremita, tra i banchi esponenti del mondo della politica, ma non solo. Anche gli amici del bar, quelli “da” paese, e molti di coloro che hanno avuto modo di conoscere Stradella sotto vari aspetti, perché lui indubbiamente è stato molte cose.
Vita di Stradella, dalla politica al calcio
Se n'è andato un personaggio eclettico. Il rosario si terrà mercoledì alle 20.30 a Quattordio, funerale giovedì alle 15.30
Parlamentare, certo, ma prima ancora presidente della Camera di commercio e del Collegio costruttori, lui imprenditore edile che non poteva certo non portare le sue doti (acume, spigliatezza, senso della battuta, praticità) fuori dai cantieri. Il debutto fu da amministratore di Quattordio, vice dell’allora sindaco Monti. Lo si ricorda anche come consigliere comunale ad Alessandria. E’ passato dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia, facendosi ben volere anche dagli avversari.
Stradella è sempre sembrato adeguato, in ogni circostanza, aiutato da quella giovialità con sapeva vincere eventuali imbarazzi. E che gli è stata d’aiuto anche quando ha perso elezioni (è stato candidato a presidente della Provincia, ma anche a sindaco di Alessandria). O quando non giravano bene le cose per la sua Inter, o il suo Quattordio, non solo le squadre del cuore, ma l’argomento di molte discussioni.
I funerali sono stati celebrati dal parroco don Paolo Prunotto. All’altare suoi confratelli dei paesi circostanti, tra cui don Ivo Piccinini che, nell’omelia, ha abbinato il nome Stradella alle parole “amicizia, presenza, semplicità”. “Era un uomo che sapeva metterti a tuo agio, sempre” ha aggiunto. E ha ricordato come a don Fabrizio Casazza, ora parroco di Cascinagrossa ma già arbitro di calcio, regalò un libretto con 17 regole per i direttori di gara: ne aggiunge una egli stesso, scritta a mano: il buon senso, regola dalla quale non si può prescindere.
Ne ha avuto, lui, altroché. Lo hanno testimoniato il sindaco di Quattordio, Alessandro Venezia, il parroco di Felizzano, don Claudio Pistarino. E, dipingendo uno straordinario quadretto famigliare, la nuora Paola. E’ stato raggiunto con lei l’apice della commozione, al cospetto di una bara con fiori bianchi, in una chiesa gremita.
Stradella, che è morto alla casa di riposo di Quargnento, dove era stato ricoverato per sopraggiunte complicazioni a una malattia che lo tormentava da tempo, lascia la moglie Luciana e i figli Corrado e Gianluca. Lascia anche un paese che ha amato, un territorio che è stato il suo punto di riferimento e gente che sapeva di poter contare su di lui.