Provinciale Novi-Ovada: il ponte sull'Albedosa sarà pronto a inizio agosto
Ultimi dettagli in vista della riapertura
La struttura era crollata per la piena del 2019: il costo dei lavori, finanziato dalla Regione Piemonte, è stato di 1,8 milioni di euro
E’ stato inaugurato oggi il nuovo ponte di Capriata d’Orba, lungo la Sp 155 Novi-Ovada, crollato nell’ottobre 2019 a causa della piena del torrente Albedosa: “Ritengo che la riapertura del ponte di Capriata sia un grande risultato per l’Ente e per tutto il territorio – dichiara il presidente della Provincia, Enrico Bussalino – Si tratta di un’opera molto importante per favorire il flusso della circolazione su strada. Ringrazio pertanto la Regione Piemonte per l’importante contributo, i dirigenti e i dipendenti dell’Ufficio tecnico provinciale per il grande lavoro svolto nel portare a compimento l’opera”.
Provinciale Novi-Ovada: il ponte sull'Albedosa sarà pronto a inizio agosto
Ultimi dettagli in vista della riapertura
Il ponte preesistente era costituito da una struttura ad arco ribassato in mattoni di luce netta pari a 15,9 ml e larghezza pari a 9,5 m. La piena del torrente, e il contemporaneo rigurgito del limitrofo dell’Orba, avevano creato turbolenze nelle sezioni a valle del ponte e conseguente erosione della sponda sinistra, causando il crollo della spalla e il conseguente crack dell’impalcato.
Venne perciò immediatamente creato un by-pass provvisorio, necessario a garantire la continuità di servizio all’utenza stradale, il quale è stato utilizzato fino alla realizzazione dell’intervento definitivo.
Il progetto di ricostruzione ha previsto il rifacimento del ponte, l’adeguamento della livelletta stradale e il rifacimento ed l’incremento delle opere di difesa spondale. Il manufatto realizzato è costituito da un impalcato in struttura mista in acciaio-calcestruzzo: poiché il nuovo ponte non prevede pile in alveo, è stato previsto l’arretramento delle spalle esistenti e del rilevato rispetto alle sponde naturali, riducendo l’effetto di interferenza della Provinciale con il deflusso di piena in golena.
È crollato il ponte sull'Albedosa. Evacuazioni a Gavi
Gli aggiornamenti in tempo reale. Crollato il ponte sul torrente Albedosa. A Gavi 425 millimetri di pioggia in appena 24…
La lunghezza del nuovo impalcato è di 42 metri, molto maggiore della precedente, anche al fine di impedire l’ostruzione da parte di alberi flottanti di grandi dimensione, ed è raccordato alla viabilità ordinaria con due rilevati a tergo delle spalle di lunghezza complessiva di circa 240 metri. La sezione idraulica ha un franco medio di 1,78 metri rispetto alla piena duecentennale. Le sponde sono state inoltre riprofilate per una lunghezza di 150 metri a monte e 50 a valle del manufatto, per permettere un miglior deflusso della piena ed in parte rivestite con massi, con funzione anti-erosiva. La larghezza della sezione stradale è di 9,50 metri, con corsie di 3,5 metri e banchine laterali di 1,25 metri, in conformità alla sezione C2 del DMm 5/11/2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione di strade”.
L’impalcato è costituito da 2 travi principali in acciaio alte 2,10 metri e lunghe 43,2 metri, rinforzate trasversalmente con 6 traversi. La soletta sulla quale transita il traffico veicolare, di altezza variabile da 30 a 45 centimetri, è collegata alle travi mediante 1200 pioli. La scelta dell’utilizzo di un impalcato in struttura mista acciaio-calcestruzzo è dovuta alla migliore versatilità e facilità di montaggio in opera. Le travi, realizzate nelle officine Maeg di Treviso, sono state assemblate a più d’opera mediante saldatura e varate nella scorsa primavera.
Le spalle, alle quali le travi sono collegate mediante appoggi elastomerici, sono realizzate con 285 metri cubi di calcestruzzo e poggiano ciascuna su 12 pali trivellati di 1 metro di diametro e lunghezza di 30 metri.
La durata per l’esecuzione dei lavori è stata di circa 1 anno, rallentata dalla difficoltà di reperimento sul mercato dei materiali, in particolare dell’acciaio, dovuta dapprima quale conseguenza dell’emergenza sanitaria, poi alla guerra in Ucraina e alla successiva instabilità dei prezzi, per il quale solo nell’estate sono state definite dal legislatore le modalità di compensazione.
L’importo dei lavori, finanziato dalla Regione Piemonte, a consuntivo è stato 1,8 milioni di euro, di cui 1.127.000 euro per lavori, eseguiti dalla Simco di Cuorgnè (To). Il progetto è stato redatto dall’ingegner Lacava della società Alisea di Torino, la Direzione dei Lavori e il collaudo sono stati effettuati dell’Ufficio tecnico provinciale diretto dall’ingegner Paolo Platania con la collaborazione della 3i Engineering relativamente alla sicurezza di cantiere.