Geirino, chiude la piscina: nubi scure sul futuro
Si prospetta un autunno caldo per l'impianto di strada Grillano
Palazzo Delfino cerca una soluzione per l'impianto gestito dalla Servizi Sportivi
OVADA – Il Comune di Ovada si prepara a rientrare in possesso della piscina del Geirino. Sembra quindi questa la soluzione adottata da Palazzo Delfino per iniziare ad affrontare la nuova crisi attorno al polisportivo cittadino. Un combinato disposto di esigenze di manutenzione e sostenibilità economica che contribuisce a rendere particolarmente nebuloso anche il futuro più immediato.
«Questa – ha chiarito il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – è la via più probabile». Parole pronunciate al termine di una serie di incontri con le società sportive, principali fruitrici della struttura, e con i vertici di Servizi Sportivi, la cooperativa da tempo sballottata dalla mareggiata generata da casse vuote e necessità impellenti.
«Dobbiamo mettere a punto una serie di provvedimenti che abbiano legittimità dal punto di vista giuridico – aggiunge il primo cittadino – Una volta fatto questo dovremo essere consapevoli che il margine di manovra del Comune sulle spesa corrente non è particolarmente ampio». Tradotto: le risorse per sostenere Servizi Sportivi non saranno illimitate.
Geirino, chiude la piscina: nubi scure sul futuro
Si prospetta un autunno caldo per l'impianto di strada Grillano
Attualmente la piscina è proprietà di Servizi Sportivi che l’ha costruita in ragione della convenzione firmata con il Comune di Ovada. Il documento prevede il passaggio di proprietà definitivo nel 2032. Attualmente l’impianto è chiuso perché non utilizzabile a causa dei guasti alle pompe causati dall’alluvione dello scorso anno. La soluzione del passaggio anticipato era stata proposta da “Ovada viva”, principale gruppo di opposizione in Consiglio. Ad un primo tentennamento era seguito un successivo approfondimento di natura legale che avrebbe dato il via libera alla legittimità dell’operazione. Che però deve avvenire in tempi relativamente rapidi. La soluzione stessa ha qualche pro ma anche diversi contro: la piscina ad oggi rappresenta l’unica fonte vera di liquidità costante per chi gestisce gli impianti.
Perché nel frattempo Servizi Sportivi si trova nella stessa situazione già affrontata nella primavera 2020 con gli impianti forzatamente chiusi a causa del Covid-19. Nessun entrata e di conseguenza una carenza di liquidità che non permette alla cooperativa formata dalle società sportive stesse di far fronte alle incombenze: tra queste le più pressanti sono le rate dei mutui, già rinegoziati nel 2018 per andare oltre la prima crisi generata a suo tempo dal ritrovamento dei rifiuti durante le fasi di costruzione e da tutto quello che ne derivò.
Questi mutui furono aperti per costruire la piscina stessa; ad essi si aggiungono le bollette sempre più pressanti. Il costo dell’energia rappresenta infatti solo l’ultima delle tegole cadute sui vertici dirigenziali del polisportivo. In un recente incontro è stato chiesto alle società sportive, come già accaduto a febbraio di quest’anno di fronte a un’altra crisi di liquidità, di farsi carico dell’aggravio di spesa per assicurare continuità. In questo scenario così complicato non è scontato che la struttura, possa continuare a essere il punto di riferimento di tanti ovadesi, in particolare giovani, per le loro attività.