Casale, raffica di furti. Colpite le attività del centro
Coinvolti, in poco meno di un mese, quasi una quindicina di esercizi commerciali
CASALE – Una raffica di furti a Casale, nel giro di poco meno di un mese, ha visto colpiti numerosi esercizi commerciali del centro città. Si stima che le vittime siano una quindicina tra bar e negozi, ma non solo. A segnalarlo gli stessi commercianti, saturi di una serie di effrazioni che non si è ancora arrestata.
«Rubati 2mila euro»
«Da me sono entrati sabato 8 ottobre alle 6.11 del mattino: hanno sfondato la porta principale – racconta Daniele Milani dell’AnticAroma di via Bruna – Hanno preso tutto il monetario che potevano prendere: fondo cassa, il bussolotto della moneta di scorta, un cellulare e due palmari, le mance di tutta l’estate. In totale si parla di quasi 2mila euro. Alle 6.18 erano già fuori. Lo so perché è l’orario in cui sono arrivato io per aprire la serranda e ho trovato la porta sfondata». La refurtiva collezionata è sempre la stessa: soldi in contanti, a volte qualche palmare o oggetto elettronico. Il modus operandi anche.
Vetrina sfondata
Lo confermano in molti tra i titolari, come Andrea Ferrando di Nouveau Antoine, negozio di abbigliamento in via Roma: «Nella notte tra domenica e lunedì hanno sfondato la vetrina e sono entrati a colpo sicuro, dritti alla cassa. Mi hanno strappato l’intero registratore e si sono portati via anche un iPod. Poi la cassa l’hanno abbandonata, vuota dopo aver preso circa 350 euro, in un cantiere 100 metri più in là».
«Non siamo tutelati»
La stessa cosa la riportano Gaia Falaguerra del bar Giolitti e i proprietari del Cicinbarlichin, a cui sono spariti rispettivamente circa 2.000 e 1.200 euro. Le denunce così fioccano, tra chi va alla Polizia e chi va dai Carabinieri. «Siamo andati con le riprese delle nostre telecamere dalla Polizia – spiega Manuela Clara per il Cicinbarlichin di via Mameli – ma la risposta è stata, come sempre, che non possono fare nulla a meno che non li colgano sul fatto. Il problema è che così non siamo tutelati affatto: se è tutto concesso a determinate persone, qualsiasi siano i loro problemi, cosa potrebbe succedere se invece di non esserci nessuno, durante il colpo ci ritroviamo dentro io o mio figlio o mio marito?».
Il furto all’interno del locale infatti è avvenuto in pieno pomeriggio, tra le 4 e le 5 di lunedì 10 ottobre. «Io capisco che non si può fare niente, ma fino a un certo punto. Ora hai paura a fare qualsiasi cosa».
Paura, rabbia e frustrazione
È proprio la paura a giocare un ruolo chiave in questa storia, così come la rabbia e la frustrazione di fronte a un’odissea infinita di furti con scasso. «Ho un sistema di allarme all’avanguardia – spiega Falaguerra del Giolitti – So che sono stati all’interno del locale per 13 minuti perché ho delle fotocamere che si attivano col movimento. Inoltre, una volta che avviene l’effrazione, nella sala principale il locale si riempie di fumo irrespirabile. Così, appena è scattato, sono usciti, ma neanche questo è bastato».
«Tre volte in 15 giorni»
Il locale di Marco Ginepro – Ca’ del Gine – è stato visitato ben tre volte, la prima appena quindici giorni fa. «Sono entrati sempre nello stesso modo – racconta – per questo credo siano le stesse persone. La prima volta si parlava di piccole cifre, circa 30/40 euro in moneta. La seconda, questa domenica, poco prima di passare da tutta via Roma (tra cui anche Neauveu Antoine, nda), hanno preso l’intero incasso, circa 350 euro, le mance e anche un iPad. Dopo il colpo sono stati identificati dalle forze dell’ordine, ma neanche questo è bastato: sono ritornati e hanno portato via delle bottiglie di vino».
«La denuncia? Solo per l’assicurazione…»
L’amarezza rimane in bocca di fronte a questi racconti. Daniele Milani continua: «Noi siamo qui tutti i giorni a dare il nostro contributo sia alla città che allo Stato e poi c’è ‘sta gente che viene impunita. Dicono che la denuncia serva solo per l’assicurazione. Ma se io fossi arrivato mentre loro erano qua? Come sarebbe andata a finire? Da me erano in tre e si vede anche dalle telecamere comunali a inizio via Bruna. Io da solo contro tre, se avessero avuto cattive intenzioni, cosa avrei potuto fare?».