Declassamento di Urologia. Riboldi tuona: «Pronto a gesti eclatanti»
La richiesta di chiarimenti alle autorità sanitarie e alla Regione
Le parole del consigliere dem Fabio Lavagno
CASALE – Nei giorni scorsi il sindaco Federico Riboldi si era detto «pronto anche a gesti eclatanti per difendere il nostro ospedale!» a seguito della notizia, poi smentita dall’Asl-Al (che ha motivato i disagi con le carenze di personale), circa il declassamento dell’Urologia dell’ospedale Santo Spirito.
Declassamento di Urologia. Riboldi tuona: «Pronto a gesti eclatanti»
La richiesta di chiarimenti alle autorità sanitarie e alla Regione
Urologia di Casale: nessun declassamento ma carenza di personale
Il chiarimento dell'Asl-Al
Sull’argomento interviene anche il dem Fabio Lavagno: «Le esternazioni del sindaco sulla sanità stimolano riflessioni che non dovrebbero essere estemporanee e mosse a commento della cronaca, ma prese nell’insieme per porre rimedio alle pesanti carenze che investono il territorio». Il consigliere del Pd si addentra in alcuni esempi: dal settore salute mentale al dipartimento di prevenzione fino al consultorio: «La dichiarata integrazione tra Servizi Sanitari e Servizi Sociali hanno visto l’impoverimento nel territorio monferrino per la perdita della collaborazione con il valenzano nella gestione del Socio Assistenziale, fatto avvenuto nel mese di luglio e passato nel silenzio generale». Prosegue Lavagno: «Se è vero che parte dei problemi dell’assistenza ospedaliera derivano dalla tanto criticata legge 1/600 è altrettanto vero che questa si era resa necessaria come rimedio alla gestione Cota».
Si torna alla campagna elettorale: «Il centrodestra fece molte promesse, ma dopo tre anni nessun provvedimento è stato adottato e la situazione è precipitata. La carenza di personale, non soltanto medici, ha origini derivanti da un’insufficiente attenzione alla sanità pubblica, considerata un costo e non un’opportunità da considerare tra i diritti fondamentali dei cittadini, favorendo invece la crescita della sanità privata. Tale errata considerazione da parte delle forze politiche di entrambi gli schieramenti chiede una forte inversione di tendenza e non falsi trionfalismi, o peggio false promesse elettorali. Spetta alla Regione Piemonte la programmazione sanitaria; da tre anni è governata dal centrodestra così come il Comune e prossimamente tale coalizione avrà pure l’onere di governare l’Italia, spero che tale condizione favorevole al sindaco possa dissuaderlo dall’estemporaneità delle dichiarazioni e invece lo impegni a invertire la tendenza nell’interesse di questa città».
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