Alessandria, il pari ti sta stretto
Un gol annullato (dubbio) e un salvataggio sulla linea negano la vittoria contro la Torres
Rebuffi sulla rete annullata: "Mi ha detto che Checchi si è appoggiato su un giocatore della Torres"
ALESSANDRIA – Giocatori recuperati, scelte tattiche, ma per Fabio Rebuffi è, prima di tutto, una questione di atteggiamento. “Questa squadra non vuole prendere gol. C’è compattezza, mi piace molto come i ragazzi reagiscono per affrontare le difficoltà. Il merito è dei giocatori: qualsiasi modulo decida, lo portano in campo e cercano di interpretarlo al meglio. Un grande applauso a loro”.
Non dice, il tecnico, che il pareggio sta stretto, ma un po’ lo pensa. “Partita equilibrata, anche bella, contro una avveraria organizzata, che abbiamo studiato e abbiamo affrontato con grande rispetto. Serviva un episodio per sbloccarla“.
Alessandria, il pari ti sta stretto
Un gol annullato (dubbio) e un salvataggio sulla linea negano la vittoria contro la Torres
Ad esempio il gol annullato a Nepi: il Var, purtroppo, in Lega Pro ancora non c’è, perché sarebbe stato episodio da rivedere e la decisione non ha convinto. “Non c’è solo quello, c’è ‘occasione per N’Gbesso, c’è il tiro di Filip respinto sulla linea”. Sulla rete non concessa quale spiegazione? “Ho chiesto al quarto ufficiale, mi ha spiegato che Checchi saltando si è appoggiato e ha commesso fallo. Mi fido, però ci tengo a dire che siamo ad Alessandria, siamo una società importante, anche gli avversari, quando vengono qui, devono avere ben chiaro che noi comandiamo a casa nostra“
C’è, però, un dato che emerge negli ultimi 180 minuti, il doppio ‘clean sheet’, figlio anche del grande lavoro di Speranza a protezione della difesa. “Mattia sa leggere bene le situazioni: nel caso specifico contro la Torres, il suo ruolo era chiudere le giocate a Ruocco, uno degli elementi più pericolosi. Lo ha fatto bene, anche se, insisto, è l’atteggiamento della squadra che è cambiato. E che influisce molto anche sulla condizione: visto tutto il nostro percorso, i progressi ci sono e ci stiamo allenando bene, anche per gestire le singole situazioni. La crescita è di tutti, anche di chi sta giocando meno: conta l’identità, così chiunque avrà spazio, entrerà con una idea precisa del suo compito“.
I recuperi aiutano ad affrontare le gare ravvicinate. “Importante avere più soluzioni, con contributi diversi: un elemento come N’Gbesso, e si è visto nei 20 minuti in campo, ci può dare strappo e rapidità, Nichetti aggiunge peso in mezzo al campo, Pellegrini porta sostanza”. Liverani tra i pali è una scelta definitiva? “Anche nel calcio c’è nulla di definitivo: è a disposizione, come Marietta, si allenano per farsi trovare pronti. Non subire, come è successo nelle ultime due gare, è l’effetto di come tutta la squadra gioca, a prescindere da chi è in porta”.
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Martignago a che punto è? “Si è presentato con una grande disponibilità. Non nego, quando l’ho visto scaldarsi, che la voglia di schierarlo era tanta, ma è più corretto gestirlo e portarlo in condizione in tempi brevi. Lo farà giocando, certo, a questo ci siamo abituati tutti, a crescere stando in campo”.
Filip vicino al secondo gol ravvicinato. “Soddisfatto per lui, ma anche per una situazione di cui sono fiero: in ogni gara ci sono quattro o cinque ragazzi del nostro settore giovanile, che dimostrano un attaccamento enorme alla maglia e la determinazione di sfruttare ogni allenamento per crescere. Sono un esempio per tutti gli altri e, credo, un qualcosa di cui l’Alessandria, e Alessandria, devono andare orgogliosi“.