Declassamento di Urologia. Riboldi tuona: «Pronto a gesti eclatanti»
La richiesta di chiarimenti alle autorità sanitarie e alla Regione
Il chiarimento dell'Asl-Al
CASALE – L’Asl-Al interviene con una nota ufficiale sul caso del paziente ultranovantenne trasferito in ambulanza dall’ospedale Santo Spirito di Casale a quello di Novi Ligure per essere cambiare il catetere. «La direzione sta effettuando approfondimenti sulla gestione dell’urgenza che per questa specialità, come per altre, è governata all’interno dell’Azienda con un meccanismo di rete tra presidi ospedalieri – si legge dalla nota – Nello stato attuale di grave scarsità di risorse la copertura per le urgenze urologiche dei cinque pronto soccorso gestiti da Asl-Al è effettuata dai soli nove medici che hanno in carico anche la gestione delle degenze, degli ambulatori e degli interventi. È pertanto chiaro che la problematica emersa non ha nulla a che vedere con un presunto “declassamento” della struttura, ma è invece dovuta sia alla drammatica carenza di organico che affligge, oltre all’Ss Urologia, molte altre strutture aziendali, sia alla difficoltà a reperire medici specialisti urologi».
Declassamento di Urologia. Riboldi tuona: «Pronto a gesti eclatanti»
La richiesta di chiarimenti alle autorità sanitarie e alla Regione
Prosegue la nota: «In merito all’organizzazione delle strutture aziendali semplici e complesse, è bene sapere che, a seguito di un approfondita analisi di produttività, è la Regione Piemonte ad aver stabilito che nell’ambito della ASL AL fosse necessaria una sola Struttura Complessa di Urologia. Questa decisione risale ormai al 2016 (ben 6 anni fa), ma è opportuno notare come la modifica da Struttura Complessa a Struttura Semplice non ha che vedere con il livello di servizio che deve comunque essere garantito in un ospedale sede di Dea di primo livello come quello di Casale Monferrato. La Struttura Complessa infatti avoca a sé l’organizzazione e gli interventi più complessi, ma la Struttura Semplice costituisce una articolazione in grado di garantire tutte le esigenze del presidio in cui opera. Per altro sono diverse le Strutture Complesse Aziendali che hanno un un’unica sede nei presidi ASL AL, ma questo non significa che le sottostanti articolazioni in Strutture Semplici non garantiscano il livello di servizio necessario. In merito al personale impiegato presso la Struttura Semplice Urologia di Casale si evidenzia che all’inizio 2022 un Dirigente Medico si è licenziato per recarsi presso altra sede e, dal luglio 2022, anche il dottor Perachino, direttore della Struttura, ha rassegnato le sue dimissioni per il settore privato. Nel frattempo sono stati banditi ben 3 concorsi per Dirigente medico a tempo indeterminato che non hanno però dato esito ad assunzioni. Pertanto, l’organico medico della Sc di Urologia dell’ASL AL, che dovrebbe constare di tredici medici urologi su tutte le sedi, è ridotto ad un totale di soli nove Dirigenti Medici, e, su Casale, consta di un unico professionista. Nonostante gli esiti dei concorsi, la ricerca di soluzioni alternative non si è fermata e sono attualmente in fase di studio accordi con altre aziende o enti per valutare una collaborazione in grado di tamponare, per lo meno nel breve termine, la situazione che si è venuta a creare. Tali carenze rispecchiano la grave situazione che si è verificata a livello nazionale dove è stato stimato che nei prossimi anni dei circa 105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà, 52.500, senza che vengano formati nuovi specialisti in numero sufficiente a sostituire i quiescenti. Questa problematica è particolarmente critica nel caso dei medici dell’emergenza e degli anestesisti, ma riguarda anche i medici urologi. Infine è davvero importante segnalare come, al di là delle carenze di organico e della situazione post pandemica, l’Ospedale Santo Spirito di Casale può vantare dati generali positivi sia nel recupero dei ricoveri ordinari che nei Day Hospital, entrambi sensibilmente incrementati rispetto all’anno scorso, così come anche nell’operatività delle sale operatorie, la cui attività si avvia a fine anno a raggiungere il livello del 2019, centrando gli obiettivi posti dagli standard regionali. Di fronte alle molte critiche, alcune sicuramente utili altre molto strumentali, questi dati positivi sono la testimonianza dell’impegno di tutto il personale del Presidio e del fatto che, pur nelle enormi difficoltà quotidiane, è possibile operare per ottenere risultati concreti e documentabili».
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