Tortona, il Pd si interroga sull’asta per l’Ospedale
La data limite per le offerte è stata spostata dal 10 ottobre al 14 novembre: le osservazioni e le perplessità dei consiglieri di minoranza
TORTONA – Il rinvio della data limite per presentare le offerte per la gestione di alcuni reparti dell’ospedale di Tortona non è passato inosservato: i consiglieri di minoranza in quota Pd Gianni Castagnello e Marcella Graziano hanno infatti scritto un comunicato dove esprimono le loro osservazioni e alcune perplessità sulla decisione.
“Come è noto – dicono – l’Asl di Alessandria, a fine luglio, ha pubblicato una delibera per l’affidamento a un soggetto privato, per la durata di nove anni, di alcuni servizi dell’ospedale di Tortona: il nuovo e da tempo atteso reparto di recupero e riabilitazione, gli ambulatori e il pronto soccorso. La base d’asta per l’appalto è di 49 milioni e 500 mila euro. E’ di qualche giorno fa la notizia che la presentazione delle offerte, prevista per il 10 ottobre, è stata rinviata di un mese, al 14 novembre. Nel frattempo, chi ha esaminato il capitolato relativo al bando ha espresso perplessità sulla congruità di alcune cifre indicate. Inevitabile ora il pensiero che dietro il rinvio della scadenza ci sia il timore della Regione, oltre che dell’Asl, che la gara vada deserta.
Tutto questo non può che accrescere le preoccupazioni dei tortonesi che ormai da troppo tempo attendono quell’incremento dei servizi essenziali nel nostro ospedale che è stato oggetto di tanti dibattiti negli ultimi anni, e anche di promesse, che giocavano però sulla genericità del termine “potenziamento”. Noi ribadiamo il timore che il bando in questione non apra una prospettiva di reale “potenziamento” del nostro presidio ospedaliero, ma sottintenda una soluzione che, anche se fosse realizzata al suo meglio, non farebbe altro che consolidare lo stato attuale del nosocomio cittadino, con l’aggiunta del reparto di riabilitazione la cui apertura è una promessa reiterata ormai da anni e sempre rinviata.
Ci domandiamo in che misura il bando dell’Asl abbia tenuto conto del dibattito sull’ospedale di Tortona che si è svolto in questi anni e in particolare dell’esigenza di avere un centro ospedaliero in grado di fronteggiare le urgenze di pronto soccorso di un territorio vasto; in quale considerazione sia stato tenuto lo studio dell’Università Bocconi sulle prospettive del nostro ospedale voluto dal comitato di cittadini presieduto dal sindaco e costato trentamila euro; ci domandiamo infine perché l’Asl e il Comune non abbiamo concordato un metodo di lavoro analogo a quello messo in atto ad Acqui Terme per il sostegno e il potenziamento di quell’ospedale. Ricordiamo poi che la soluzione di erogare i servizi ospedalieri con il concorso dei privati dev’essere accompagnata da precise garanzie per il personale medico e infermieristico e da un costante controllo pubblico sulla rispondenza dei servizi alle esigenze sanitarie della popolazione, ma soprattutto qualsiasi soluzione per l’ospedale di Tortona avrebbe dovuto passare per un confronto aperto con le istituzioni del territorio e le espressioni competenti della società civile.
Non si può ignorare, per esempio la proposta formulata da “Cittadinanza attiva” e dalla “Società medico chirurgica” per la riorganizzazione del sistema sanitario tortonese.
Il rinvio di un mese per la presentazione delle offerte non comporta una ridiscussione del bando che, a nostro avviso, sarebbe invece opportuna soprattutto per verificare se la soluzione proposta sia rispondente alla situazione sanitaria del territorio e se la forma dell’affidamento a una società privata si accordi con un adeguato e costante controllo pubblico. In questo senso auspichiamo un’iniziativa del sindaco, che riveste anche il ruolo di presidente dei sindaci dell’Asl di Alessandria, perché dia un’informazione puntuale e aggiornata ai cittadini e promuova un confronto con le forze politiche, i medici del territorio e le associazioni sulla rispondenza del bando alle esigenze sanitarie”.