Gioco erotico mortale: confermata sentenza di primo grado, un anno all’amante
La vittima Riccardo Sansebastiano. Ad Alessandria Gianna Damonte fu condanna a un anno
TORINO – Riccardo Sansebastiano, ex dirigente Atc di Alessandria, morì nel 2016 durante un gioco erotico. Questa mattina si è svolto il processo in Corte d’Appello contro l’amante: i giudici hanno confermato la sentenza di primo grado. Gianna Damonte è stata condannata a un anno e pagamento delle spese processuali a favore della parte civile.
Le figlie della vittima sono assistite dall’avvocato Massimo Grattarola.
La sentenza di primo grado
Per la Corte d’Assise di Alessandria Gianna Damonte era da ritenere responsabile della morte dell’amante, Riccardo Sansebastiano, avvenuta nel luglio 2016 in una mansarda al quartiere Cristo per asfissia da strangolamento durante un gioco erotico. Furono i giudici presieduti da Maria Teresa Guaschino a condannare la Damonte a un anno ritenendola responsabile di omicidio colposo per imprudenza e non preterintenzionale: in sostanza, non voleva provocare la morte del dirigente dell’Atc di Alessandria (in quel momento sospeso).
La Corte ritenne il suo comportamento imprudente perché lasciò solo Sansebastiano, legato per tre ore (tra le 14 e le 17) in quella mansarda di via Maggioli dove la temperatura oscillava tra il 35° e i 37°.
Di diverso avviso era il pubblico ministero che contestò l’omicidio preterintenzionale chiedendo 6 anni di carcere. Ma la tesi dell’accusa non aveva retto perché per il Tribunale non c’è “elemento obiettivo alcuno da cui poter desumere che l’accusata abbia previsto la verificazione dell’evento della morte dell’uomo”