Alessandria: il ricordo dei profughi istriani e di Norma Cossetto
Nuove indicazioni toponomastiche al rione Cristo. E una composizione di fiori nel giardino che ricorda la studentessa
Questa mattina, alla presenza del sindaco Giorgio Abonante, del prefetto Francesco Zito e di altre autorità, si è svolta la cerimonia con cui l’Amministrazione ha inteso valorizzare la memoria storica e la presenza in città del Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati: luogo di residenza di tanti profughi italiani che – a seguito del Trattato di pace del 10 febbraio 1947 che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte del territorio della Venezia Giulia – hanno raggiunto Alessandria.
Il loro Villaggio – uno dei più ampi in Italia, ben più capiente dello stesso Quartiere XXXI Giuliano-Dalmata di Roma – rappresenta dunque un luogo (specificamente al quartiere Cristo) e un’icona importante, espressiva di una presenza che merita di essere ricordata e valorizzata, anche sotto l’aspetto toponomastico.
Lo scoprimento delle indicazioni toponomastiche relative al Villaggio Istriani, Fiumani e Dalmati è stata dunque finalizzata a sottolineare questa storia di comunità all’interno della grande storia cittadina e della più vasta storia del nostro Paese e, a rimarcare i legami e l’attenzione per il gesto, era anche presente Graziella Cazzaniga Palermo, presidente dell’Associazione Italiani di Pola e Istria-Libero Comune di Pola in Esilio.
Storia da ricordare
Si tratta di uno dei cinque soggetti istituzionali (insieme alla Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, Associazione delle Comunità Istriane, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio) che costituiscono l’importante realtà della FederEsuli-Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.
A questo riguardo – grazie a una interlocuzione svolta dal consigliere comunale Giuseppe Bianchini – sono pervenuti e sono stati letti in pubblico i messaggi augurali anche da parte di David di Paoli Paulovich e di Giorgio Tassarolo (rispettivamente presidente e vice) dell’Associazione delle Comunità Istriane, di Franco Papetti (presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo) e di Chiara Sirk (presidente del Comitato Provinciale di Bologna dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia).
La Legge 137/1952 riservava ai profughi l’assegnazione di abitazioni di edilizia popolare rf ebbe i suoi effetti anche sul territorio alessandrino sul quale, al pari di quanto accadde in altre località italiane, vennero edificati alloggi di carattere ‘popolare e popolarissimo’, individuando nel quartiere Cristo la porzione di territorio idonea a ospitare i nuovi fabbricati, non lontano dal complesso delle Casermette di via Acqui.
Il progetto, approvato il 31 agosto 1953, in fase di realizzazione ebbea un ridimensionamento: 207 abitazioni, di cui 5 con tre camere più servizi, 17 con due camere più servizi e 185 con una camera e servizi, furono assegnate ai profughi, in virtù dello stato lavorativo, a partire dal 1959.
La memoria di Norma
La data della cerimonia è stata scelta in modo non casuale. Ricorre infatti il 5 ottobre l’anniversario della tragica morte di Norma Cossetto, studentessa istriana seviziata e uccisa ad Antignana nella foiba di Villa Surani, alla memoria della quale nel 2005 il presidente della Repubblica Italiana conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Per questo, dopo lo scoprimento toponomastico delle indicazioni toponomastiche del Villaggio, la delegazione delle autorità cittadine si è recata al Giardino Norma Cossetto (ubicato al centro del Villaggio) per deporre una composizione floreale con un serto di rose riportante i loghi sia della Città di Alessandria che della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.