Il bonsai della fabbrica sostenibile passa da Euromac ad Apla
L'iniziativa riconosce gli investimenti e il confronto sul tema delle buone pratiche ambientali
VILLANOVA MONFERRATO Passaggio del testimone di Fabbrica Sostenibile questa mattina alla Euromac di Villanova, Maurizio Miglietta, il presidente e amministratore delegato, a conclusione dell’evento 2022, ha consegnato il bonsai a Tiziano Andreini, amministratore delegato di Alpla di Tortona, impresa leader di Fabbrica Sostenibile 2023.
«Le nostre imprese sono sempre più “green” – ha spiegato Laura Coppo, presidente di Confindustria Alessandria introducendo l’evento odierno – hanno attivato e aumentano gli investimenti per affrontare il processo di transizione ecologica. Lo testimoniano le industrie che partecipano a Fabbrica Sostenibile, un programma che si articola in tappe di confronto durante l’anno e che registra adesioni sempre più numerose. Siamo convinti che la sostenibilità sia una leva di sviluppo sociale ed economico, e anche di crescita armoniosa delle nostre aziende nel rispetto del pianeta. Tuttavia, ogni intervento di sostenibilità, sia esso ecologico o sociale, deve avere anche una sostenibilità economica. L’Italia è leader in Europa nell’economia circolare, ma l’emergenza energia pone oggi a rischio le nostre imprese. La crisi energetica deve quindi essere posta al centro delle politiche del Paese e della Comunità Europea, occorrono misure rapide e concrete per restituire slancio all’economia, e permetterci di proseguire nel nostro percorso verso la sostenibilità».
‘La Fabbrica Sostenibile’ è il programma di Confindustria Alessandria che mette a confronto le imprese per la condivisione di esperienze aziendali sul tema della sostenibilità, e attraverso il quale le aziende alessandrine si trasmettono ogni anno l’impegno a testimoniare le azioni per ridurre l’impronta ambientale, per migliorare le condizioni della comunità locale e per favorire lo sviluppo del territorio. Euromac è l’impresa leader di Fabbrica Sostenibile 2022, che ha ricevuto il testimone da Roquette Italia, passato negli anni precedenti da Gualapack e da Michelin Italiana.
«Lo scorso anno abbiamo convintamente accolto il testimone, o meglio il bonsai, di Fabbrica Sostenibile per testimoniare come le iniziative di responsabilità sociale non sono solo appannaggio di grandi aziende ma anche delle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto industriale principale italiano – ha detto Maurizio Miglietta, Presidente e Aministratore Delegato di Euromac nella sua relazione all’evento – Il percorso a tappe che ci ha condotto alla giornata di oggi e in cui sono state coinvolte aziende del territorio di ogni settore e dimensione ha dimostrato come ci sia, da parte di tutte le imprese, un forte impegno non solo nell’affrontare la sfida congiunturale ma anche per immaginare un futuro compiutamente sostenibile. In questo percorso è attiva anche Euromac. Siamo un’azienda metalmeccanica. Progettiamo, sviluppiamo e realizziamo macchine a elevata tecnologia per il taglio di film plastici, carta, alluminio e altri materiali per il packaging alimentare. Per noi pensare circolare significa avere una visione del presente e del futuro e provare ad anticipare i tempi, cogliendo i segnali provenienti non solo dal mercato e dai nostri clienti ma anche e sempre di più dall’ambiente e dalla società. Per questo, in anticipo, ci siamo posti il problema della produzione di energia investendo sul fotovoltaico. Euromac, attraverso investimenti e progetti, ha compiuto passi significativi verso la transizione sostenibile, e attualmente è molto vicina all’indipendenza energetica. Uno degli investimenti più recenti è stato quello della geotermia. Un modo “intelligente” per avere un grande beneficio con un investimento sostenibile, anche dal punto di vista economico, e che è alla portata di tante aziende come la nostra e non necessariamente di grandi dimensioni».
Le caratteristiche dell’impianto geotermico di Euromac sono state presentate da Paolo Cavallone, presidente dell’impresa Progest di Casale Monferrato, che ha realizzato l’intervento: «Questo sistema che utilizza il sottosuolo, fonte di energia inesauribile e rinnovabile, ha permesso a Euromac di ridurre di 16.000 tonnellate la quantità di emissioni di CO2 immesse nell’ambiente e di risparmiare oltre 10.000 euro/anno di metano. Esistono quindi interventi pratici e nemmeno eccessivamente costosi che permettono alle aziende, anche delle dimensioni di Euromac, di affrontare la crisi dei prezzi e dell’energia».
E, ancora, in Euromac: dal pensare circolare all’agire sociale: «Come azienda noi siamo da sempre impegnati nel diffondere e sostenere la formazione tecnica. In particolare – ha sottolineato Miglietta – abbiamo sempre creduto profondamente nelle relazioni con le scuole tecniche del territorio, con cui collaboriamo in maniera proficua da anni. Per questo abbiamo fortemente voluto che la parte di confronto della giornata di oggi si aprisse con un panel dedicato al ruolo della formazione, e in particolare quella tecnica, declinata sulla transizione verso la sostenibilità. Quello dei giovani e del futuro è per noi un tema molto importante». Il rapporto di Euromac con il mondo della formazione è stato illustrato da Vittorio Miglietta in un video proiettato in apertura dell’evento.
Sul ruolo della formazione tecnica e della relazione scuola e industria nella transizione verso la sostenibilità si sono confrontati Piera De Alessi, dirigente dell’Istituto Volta di Alessandria, Riccardo Rota, dirigente dell’Istituto Sobrero di Casale Monferrato, e i dirigenti di Cnos Piemonte Don Pietro Mellano e Fabrizio Berta. E numerosi studenti presenti in Euromac hanno assistito all’evento, che è stato trasmesso anche in diretta streaming.
Chimica verde, tecnologia, biomasse, vetro, innovazione sono invece le parole chiave emerse durante la tavola rotonda delle “Buone pratiche d’impresa”, dove sono state protagoniste Fravega di Borghetto Borbera, Entsorga di Tortona, Solvay di Spinetta Marengo e O-I di Asti.
Fravega: è specializzata nella produzione di pallet: “La nostra azienda – ha spiegato il titolare Orlando Fravega – è naturalmente orientata alla sostenibilità posto che tratta un prodotto naturale. Seguendo un approccio sostenibile abbiamo avviato da anni un processo finalizzato all’autosufficienza energetica che, oggi, evolve con nuovi progetti orientati al riuso degli scarti e al recupero di materiale dall’ambiente di prossimità contribuendo a salvaguardare l’ecosistema appenninico. Gli interventi sulla sostenibilità accrescono anche l’immagine positiva della nostra impresa rispetto a un mercato sempre più esigente sulla sostenibilità. Il discorso del risparmio economico è molto attuale, e impegnandoci sulla sostenibilità vogliamo lasciare un mondo migliore per il futuro”.
Entsorga: da 25 anni sviluppa tecnologie intelligenti per diminuire l’impatto ambientale provocato dai rifiuti. GianFrancesco Galanzino, Amministratore Delegato del Gruppo Entsorga, ne ha illustrato l’attività: nel 2021 negli impianti costruiti con le tecnologie sono stati trattati 1.883.675 tonnellate di rifiuti, evitando il loro smaltimento in discarica e risparmiando all’ambiente l’emissione di oltre un milione di tonnellate di CO2equivante.
Le tecnologie di Entsorga applicate nel mondo e improntate ai principi di sostenibilità consentono la produzione di materiali e di combustibili rinnovabili, minor consumo di combustibili fossili ed energia per tonnellata trattata, e la sicurezza negli impianti.
Solvay: nella multinazionale Solvay la sostenibilità è un impegno avviato da anni attraverso il programma ‘Solvay One Planet’ che ha obiettivi precisi da raggiungere attuati nelle diverse sedi produttive. “Ad Alessandria – ha detto Andrea Diotto, Direttore dello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo – dopo l’impianto Tecnoflon, avviato all’inizio dell’anno e che per Spinetta Marengo ha costituito il singolo investimento più consistente nella storia ventennale di Solvay, siamo orgogliosi di aver presentato alla cittadinanza due nuovi progetti per il trattamento delle acque: un impianto ad Osmosi Inversa, inaugurato durante la recente edizione di Fabbriche Aperte, e un impianto a Carboni Attivi che sorgerà all’inizio del prossimo anno su un’area adiacente. Questi due progetti sono economicamente rilevanti, più di quanto investiamo per la crescita industriale ma, in particolare, dimostrano che per noi la sostenibilità è una priorità attestata concretamente nei fatti”.
O-I: il gruppo O-I, nella sola Europa, ha 35 sedi per la produzione di oltre 5000 tipi diversi di imballaggio in vetro a partire dalle bottiglie. Lo ha presentato Massimo Noviello, Presidente e Amministratore Delegato di O-I Italy che ha un importante stabilimento di Asti. La sostenibilità è intrinsecamente connessa all’industria del vetro in ragione della integrale e illimitata riciclabilità del materiale. Il processo di rigenerazione delle bottiglie è un processo fortemente energetico. Nell’industria del vetro in Europa i costi nel 2021 erano pari a un terzo per le bollette energetiche e un altro terzo dalle materie prime. La progettazione di modelli di economia circolare a minore assorbimento di energetico come il progetto “vuoto a rendere” è una delle complesse sfide attualmente in corso.
Alpla leader di Fabbrica Sostenibile 2023
L’evento si è concluso con il passaggio del bonsai, simbolo di Fabbrica Sostenibile, da Euromac ad Alpla di Tortona, leader di Fabbrica Sostenibile 2023. «Raccogliere il testimone di Fabbrica Sostenibile è per noi un grande orgoglio – ha detto Tiziano Andreini, amministratore delegato di Alpla Italia – Per Alpla la sostenibilità è un valore imprescindibile che è parte integrante della nostra strategia, anche attraverso una gestione rispettosa delle risorse».
Alpla è una delle maggiori imprese globali operanti nel settore degli imballaggi in plastica, specializzata nella produzione di bottiglie, tappi e parti stampate e nel riciclo della plastica. Conta circa 22mila dipendenti in 175 sedi produttive in 45 Paesi del mondo. In Italia Alpla gestisce sei impianti, di cui due in-house, e impiega più di 450 dipendenti, con un fatturato di 185 milioni di euro. Alpla ha 25 anni di esperienza nel settore del riciclo, e con impianti di riciclo di proprietà le materie plastiche rimangono nel ciclo dei materiali.