Piazza Castello: al via il recupero della scalinata e dei locali
Previsto un intervento sull'opera, ammodernata nel 2013
Tempi stretti per completare l'intervento sulla sponda dello Stura
OVADA – La violenta piena del torrente, tre anni fa, aveva provocato il cedimento di una porzione del muraglione. Lungo la scarpata erano precipitati ringhiera, marciapiede, lampioni. A breve distante l’ex fermata del tram che, per quanto diroccata, rappresenta un’area molto frequentata.
L’area interessata dal crollo è quella del parcheggio di piazza Castello. «Non possiamo escludere che, senza interventi, in futuro potessero verificarsi altri cedimenti a livello del piazzale: durante i rilievi, infatti, è emerso che sotto il muro ci sono profonde cavità generate negli anni dall’erosione dell’acqua» dice l’ingegnere Giacomo Boccaccio, progettista del cantiere avviato a fine agosto nel letto dello Stura, a pochi passi dal ponte che unisce piazza Castello a via Novi.
Il progetto originario prevedeva lavori per 250 mila euro, cifra poi riadeguata in fase di gara d’appalto. E lì quei detriti sono rimasti fino a poche settimane fa, in attesa che il Comune recuperasse prima le risorse per mettere mano all’area (in tutto, il quadro economico dei lavori arriva a 250 mila euro) e, poi, una volta espletato l’iter burocratico, che si riuscissero a recuperare i materiali, che in questa fase storica scarseggiano e hanno rallentato questo e altri cantieri.
Piazza Castello: al via il recupero della scalinata e dei locali
Previsto un intervento sull'opera, ammodernata nel 2013
Ora la situazione si è sbloccata. Gli operai sono al lavoro nell’alveo del torrente e saranno loro a occuparsi non solo della ricostruzione della parte di muro crollato, e della porzione di parcheggio finita nel fiume, ma anche del consolidamento dell’intera base nel tratto superiore fino alla spalla del ponte, con l’inserimento di una palificazione. «Più a monte evidentemente si era già intervenuti anni fa, mettendo al sicuro la sponda sinistra – dice Boccaccio -. Ma a valle l’acqua ha continuato a erodere la base del muro, col rischio di scalzarlo. Non ce ne fossimo accorti, in futuro avremmo potuto andare incontro ad altri cedimenti». Si vuole fare presto. Se il tempo sarà clemente, non ci vorrà molto per chiudere i lavori.