Castelletto, incubo che ritorna: «Lo smaltimento dei fanghi alluvionali è troppo costoso»
Il sindaco Mario Pesce ha fatto presente la situazione alla Regione Piemonte
Attesa per la svolta dopo le difficoltà riscontrate negli ultimi tre anni
CASTELLETTO D’ORBA – Sembra più vicina a Castelletto d’Orba una soluzione definitiva per l’eliminazione dei fanghi trascinati in paese dalla piena del rio Albara dell’ottobre 2019. Materiale che, secondo quanto disposto dalla Regione Piemonte in un’ordinanza emessa a ottobre di quell’anno, doveva essere raccolto in un’area dedicata.
Nel caso di Castelletto il piazzale accanto agli impianti sportivi di Castelvero. E li è rimasto tutto per quasi tre anni. A monte è sempre rimasto presente (insieme ai fanghi) un problema di fondi e di permessi.
«La Regione – chiarisce il sindaco Mario Pesce – ci ha riconosciuto un contributo da 300 mila euro. Ora abbiamo dato incarico per le modalità di rimozione. Vogliamo essere certi di avere tutti i permessi». Per la simile vicenda del 2014 a finire sotto processo non fu solo Pesce ma altre sei persone tra tecnici comunali e privati. Una parte di quella terra alluvionale fu trasferita per fare riempimenti. Il tutto s’è concluso con altrettante assoluzioni.
Castelletto, incubo che ritorna: «Lo smaltimento dei fanghi alluvionali è troppo costoso»
Il sindaco Mario Pesce ha fatto presente la situazione alla Regione Piemonte
«Ma io – chiarisce il primo cittadino – non voglio trovarmi a dover rivivere quella situazione». L’auspicio è quello di poter partire con lo smaltimento entro i prossimi due mesi. Sul fango e sulla terra nel frattempo è cresciuta la vegetazione, un simbolo del tempo trascorso. «Ringrazio la Regione Piemonte, in particolare l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi, e l’onorevole Federico Fornaro per l’interessamento. Dove potevamo prendere tutti i soldi necessari?».