Robbiano: «Unione Popolare, contro il Terzo Valico e per la buona sanità»
Laura Robbiano, 56 anni, originaria di Ovada ma da tempo residente a Novi Ligure, è candidata per Unione Popolare
NOVI LIGURE — Laura Robbiano, 56 anni, originaria di Ovada (dove è stata consigliere comunale per Rifondazione Comunista) ma da diversi anni residente a Novi Ligure, è candidata alle elezioni politiche tra le fila di Unione Popolare, nel collegio che comprende le province settentrionali del Piemonte.
— Quali sono i problemi più urgenti da risolvere per il nostro territorio?
«Da volontaria della Croce Verde di Ovada e operatrice socio-sanitaria, posso dire che i nostri nuovi parlamentari dovranno occuparsi da subito della sanità. Sempre più spesso si parla di privatizzazione della sanità, vediamo il caso dell’ospedale di Tortona dove alcuni reparti dovrebbero passare alla gestione privata. È inammissibile, la sanità deve essere solo pubblica. Bisogna tornare alle Asl e aumentare i posti letto».
— Salute e inquinamento nel vostro programma vanno di pari passo.
«Sì e sul nostro territorio abbiamo l’esempio del Terzo Valico. Siamo contrari a questa violenza che stanno perpetrando sulle nostre terre, mettendo a rischio la salute delle persone a causa della presenza di amianto. E tutto questo con soldi pubblici!»
— Un’idea per Novi?
«Abbiamo bisogno di case, ma non serve costruirne altre. Bisogna usare il patrimonio edilizio esistente. Ad esempio potremmo riutilizzare le caserme e trasformarle in case popolari, consultori, centri giovanili, sedi di associazioni».
— Unione Popolare si candiderà alle prossime elezioni comunali?
«La nostra coalizione si è formata pochi mesi fa, dall’unione di diverse forze, come Potere al popolo, Rifondazione Comunista, DeMa di Luigi Demagistris e Manifesta. Per ora quindi è presto per pensare a una simile eventualità, anche perché per presentare una lista c’è il requisito della raccolta firme, che nelle realtà locali può rappresentare uno scoglio».
— Un’alleanza con il centrosinistra?
«Non ci sono le condizioni, abbiamo idee troppo diverse».
— Una priorità per il nuovo sindaco?
«Dovrà occuparsi della pulizia. Le strade sono piene di spazzatura. Sono tornati pure i topi. E c’è una sensazione di scarsa sicurezza, i controlli sono pochi. C’è poi una profonda crisi del piccolo commercio, palpabile se si fa un giro nel centro storico. In una parola, Novi mi sembra decaduta».
— Qual sarebbe il sindaco ideale?
«Una persona che viene dal popolo, che appartiene a questo territorio e che ci ha lavorato, che gira per le strade, che conosce le tematiche delle città e le difficoltà affrontate quotidianamente dai cittadini. Una persona che voglia bene a Novi».
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