Casale-Mortara, Gioanola: «Bene la riapertura, ma è un annuncio»
Il capogruppo del Pd in consiglio comunale soddisfatto, ma predica prudenza «Non si tratta di un'inaugurazione»
Sacco (M5S) attacca la Regione Piemonte: "Nessun investimento, nessuna riattivazione di linee sospese. Solo aumenti dei biglietti"
“Nessun investimento di rilievo, nessun confronto con il territorio, nessuna riattivazione delle linee sospese. Solo aumenti del costo dei biglietti, che peseranno sempre di più sulle tasche dei cittadini. È un contratto di servizio deludente sotto ogni punto di vista quello che l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ha definito con Trenitalia, l’ente che gestirà le ferrovie del Piemonte per un decennio, fino al 2031″: Sean Sacco, consigliere regionale del M5S (in foto), non ha dubbi.
“Il documento – prosegue – non prevede sostanzialmente nessun tipo di investimento per incrementare le direttrici principali del trasporto pubblico regionale, se non per qualche minima miglioria di scarso rilievo, nonostante il pessimo servizio con il quale devono fare i conti ogni giorno i pendolari. Inoltre, Trenitalia non prevede di riattivare la quasi totalità delle linee sospese, fatta eccezione per l’Asti-Alba e la Casale-Mortara, di fatto ammettendo di non voler cogliere nessun tipo di occasione nemmeno per quanto riguarda lo sviluppo del settore turistico. Come se non bastasse, in questo clima già di per sé desolante, nel contratto di servizio sono elencati per i prossimi anni ingenti incrementi delle tariffe (2% negli anni 2023â€2024â€2025, 6,5% nel 2026 e 3% negli anni a seguire)”.
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Per questo, secondo l’esponente pentastellato, “sono decisioni che ci lasciano di stucco, che dimostrano ancora una volta l’assenza di qualsiasi volontà di voltare pagina per provare a offrire ai piemontesi un servizio ferroviario adeguato, al passo coi tempi e rispettoso dell’ambiente, che renda conveniente scegliere i trasporti pubblici piuttosto che i mezzi privati. Ad amareggiarci ulteriormente è la mancata apertura alle associazioni e ai comitati di pendolari durante le fasi di stesura del contratto di servizio. Nonostante le promesse iniziali del presidente Cirio e dei suoi assessori, che in tal senso avevano anche approvato in Commissione Trasporti un ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle (salvo poi ritrattare in Consiglio regionale), i pendolari sono stati completamente tagliati fuori da ogni discussione. I nostri cittadini meritavano di essere ascoltati e di ricevere informazioni chiare sul futuro delle ferrovie piemontesi. Si ritroveranno invece con un servizio raffazzonato e non rispondente ai loro bisogni. In Consiglio regionale ci batteremo senza sosta affinché si possano muovere davvero i passi decisivi per migliorare il trasporto pubblico regionale”.