Ordinanza per acqua a fasce orarie: “L’invaso è quasi prosciugato”
Una parte del paese potrà attingere dall'invaso solo in alcune ore della giornata
PONZONE – «Nonostante già nel 2016 ci fossimo andati vicini, questa è davvero la prima volta che l’invaso di Bric Berton giunge al punto di prosciugarsi»: Fabrizio Ivaldi, sindaco di Ponzone, è costretto a decidere per una soluzione che mai si sarebbe augurato di dover prendere: chiedere ai propri abitanti di rinunciare in alcune ore della giornata all’approvvigionamento idrico dall’acquedotto comunale. Sembra quasi impossibile che nel 2022 un Comune italiano debba ricorrere a tali misure d’emergenza, che parrebbero più comprensibili per un villaggio dell’Africa centrale, ma la dura verità è che la crisi idrica è ormai diventata un brutto affare che riguarda anche il prospero Occidente.
“Per ora è l’unica soluzione”
«L’invaso di Bric Berton – osserva Ivaldi – serve 2/3 del territorio comunale e da mesi, ogni giorno, viene rifornito da Amag e dalla Protezione Civile con l’acqua prelevata dalla falda di Predosa trasportata a Ponzone con le autobotti. All’inizio erano solo tre i rifornimenti giornalieri, ora siamo saliti a quattro. Tuttavia, a oggi ci troviamo nella condizione in cui l’invaso è prossimo a prosciugarsi».
Il primo cittadino si è quindi visto costretto a emettere un’ordinanza con la quale chiede ai propri compaesani di limitare l’uso dell’acqua proveniente dall’invaso – da Bric Berton fino a Località Molara-Collefeie – solo per alcune fasce orarie: «In accordo con Amag Reti Idriche abbiamo stabilito che gli abitanti collegati all’invaso di Bric Berton potranno utilizzare l’acqua dalle 6 alle 9, dalle 11 alle 14 e poi dalle 19 alle 21. Dispiace dover chiedere un tale sacrificio, ma purtroppo non abbiamo alternative. Lo facciamo per far sì che le scorte in arrivo dalle autobotti bastino a tutti almeno negli orari indicati».
Un terzo del comune di Ponzone attinge acqua dalla presa di Rio Rocche, «e in questo caso siamo più tranquilli perché si tratta di una risorsa idrica attinta da un corso d’acqua». Al momento l’unica speranza per far sì che l’ordinanza duri il meno possibile è che la pioggia torni a cadere per alcuni giorni. «Questa settimana – aggiunge Ivaldi – si terrà la consueta riunione dei sindaci con Ato. Da lì potremo capire se, anche nel breve termine, esistono alternative al razionamento».