Venini racconta la magia del vetro sull’Isola di San Giorgio a Venezia
La mostra del brand di proprietà del Gruppo Damiani
VENEZIA – La mostra ‘Venini: Luce 1921-1985’, curata da Marino Barovier e aperta al pubblico a ‘Le stanze del vetro’ sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia dal 18 settembre 2022 all’8 gennaio 2023, racconta la magia del vetro, fatta di straordinarie lavorazioni, di creatività e di effetti scenografici, restituendo uno sguardo unico sulla storica vetreria e sul suo contributo nel campo dell’illuminazione.
La retrospettiva presenta l’attività di Venini mostrando alcuni capolavori frutto del lavoro artigianale dei maestri vetrai di Murano e della costante tensione verso l’innovazione e la creatività d’autore: aspetti che da sempre hanno contraddistinto la vetreria facendola diventare uno straordinario simbolo del Made in Italy e punto di riferimento per i più importanti architetti e designer italiani e internazionali.
La mostra del brand di proprietà del valenzano Gruppo Damiani presenta una selezione di 81 progetti di lighting realizzati tra il 1921 e il 1985. Tra i protagonisti di questa narrazione spiccano il pittore muranese Vittorio Zecchin con una rielaborazione del lampadario a bracci, lo scultore Napoleone Martinuzzi con i suoi manufatti in vetro pulegoso del 1928-30, a cui seguono l’architetto Tomaso Buzzi e l’architetto Carlo Scarpa che vanta una lunga collaborazione con la vetreria, durata fino al 1947. Il rapporto privilegiato tra i progettisti e la fornace muranese è confermato negli anni 50 con le figure di Gio Ponti, Franco Albini, Ignazio Gardella, Massimo Vignelli e Tobia Scarpa.
In occasione di questa mostra, vengono riproposte nella Sala Carnelutti e Piccolo Teatro della Fondazione Giorgio Cini tre grandi installazioni che fanno parte della storia di Venini: Omaggio a Carlo Scarpa è la ricostruzione del monumentale lampadario a poliedri policromi progettato dall’architetto per il padiglione del Veneto all’esposizione di Torino ‘Italia 61’ nel 1961.
Sono in mostra anche il celebre Velario, realizzato nel 1951 come copertura per Palazzo Grassi – che torna visibile per la prima volta dopo quasi quarant’anni – riadattato con gli elementi originali: una serie di festoni realizzati con cavi d’acciaio e sfere in vetro balloton compongono quattro vele che si uniscono morbidamente al centro. È poi visibile una Struttura a poliedri policroma telescopica, realizzata nel 1962, che si trovava nel foyer del Cinema Teatro Giacosa di Aosta.