Jurij Ferrini, un premio con il Teatro Stabile
Per il ruolo non protagonista in Ifigenia/Oreste. Cerimonia a Catania
OVADA – Un approccio al palco che lo rende davvero unico, permettendogli di sentire i personaggi interpretati e conferire loro maggiore vita e energia. È forse questo uno dei segreti che hanno consentito di emergere a Jurij Ferrini, attore e regista teatrale ovadese. La scorsa settimana è arrivato il premio “Le maschere del teatro italiano” per il ruolo da attore non protagonista nel dittico Ifigenia/Oreste. Per arrivare al giudizio finale sono stati coinvolti oltre mille giurati.
Energia e entusiasmo
La serata di premiazione si è svolta al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Cinque i riconoscimenti andati al Teatro Stabile di Torino. «Questo premio – ci ha raccontato l’attore, raggiunto telefonicamente – mi ha sorpreso. Ne sono felice sia dal punto di vista personale che come collettivo. L’entusiasmo di Valerio Binasco (premiato per la miglior regia per “Le sedie” di Ionesco ndr) è stato per tutti contagioso e ci ha portato a dare il meglio». Arianna Scommegna è stata giudicata la miglior attrice non protagonista.
Uno spettacolo, quello portato in scena, molto attuale secondo lo stesso Ferrini. «Parliamo – prosegue – di una tragedia greca scritta da Euripide nel 408 avanti Cristo. Nonostante questo il personaggio di Ifigenia che si immola per la patria assume un valore simbolico: oggi più che mai la collego a tutti gli uomini e ragazzi che in questo momento in Ucraina hanno imbracciato un fucile per difendere anch’essi il loro Paese». Un’analisi più attenta del drammaturgo fa notare che a dispetto della guerra non bisogna mai confondere chi governa un paese con il suo popolo. «Mi sono esibito a Mosca – e ho visto l’amore che questo popolo ha per l’arte. Non a caso la Russia è stata culla di artisti, scrittori e compositori».
Magia serale
La serata di premiazione è stata presentata da Tullio Solenghi con le incursioni di Nino Frassica. La magia del teatro è possibile ogni sera solo grazie al pubblico che assiste agli spettacoli. «Le persone – conclude Ferrini – si prendono due ore del loro tempo per seguire quello che fai sul palco. Tu devi sempre dare il massimo per restituire qualcosa e fare in modo quel tempo non sia sprecato».