Costanzo Cuccuru (Azione): «Noi equidistanti da destra e sinistra»
L'ex assessore di Novi Ligure: «Per le elezioni comunali del 2023 il confronto sarà sui temi programmatici reali e sostenibili»
NOVI LIGURE — Costanzo Cuccuru, 79 anni, da luglio scorso è il rappresentante di Azione a Novi Ligure, il partito di Carlo Calenda schierato insieme a Italia Viva di Matteo Renzi.
— C’era davvero bisogno di un “terzo polo”?
«L’unione tra Azione e Italia Viva si è resa necessaria per costruire nel nostro misero panorama politico una visione razionale e responsabile nella disputa a distanza tra centrodestra e centrosinistra. Questo soprattutto dopo gli ultimi drammatici avvenimenti internazionali che hanno provocato uno sconquasso economico internazionale dove il nostro Paese è tra i più esposti. Per questo la Renew Economy deve trovare sensibilità e determinazioni necessarie come aveva iniziato a fare il presidente Draghi. Sappiamo poi come è finita, impallinato da avversari e finti amici per ragioni di speculazione elettorale che ci proiettano in un salto nel buio».
— Per il nostro territorio, quali sono le priorità che il Parlamento dovrebbe affrontare?
«Per il nostro territorio al parlamentare di riferimento chiediamo di riaprire il capitolo della nuova area logistica di San Bovo, visto che non è più possibile modificare il progetto del Terzo Valico, con annesse infrastrutture di supporto. Chiediamo che l’ex Ilva di Novi, sito produttivo di vertice del gruppo, mantenga e sviluppi le sue potenzialità qualitative. Chiediamo di sviluppare un rapporto costruttivo con i nuovi titolari della Pernigotti per un deciso sviluppo di mercato di un marchio storico».
— Non appena terminerà la campagna elettorale per le politiche, inizierà quella per le amministrative. Tre anni fa Azione non era presente nell’agone politico novese, ora come intendete muovervi? Ci saranno apparentamenti?
«Certamente rappresenteremo, insieme, una novità politica anche se i personaggi saranno compositi tra vecchi e nuovi, o meglio, tra conosciuti e meno conosciuti. Come vale per il quadro nazionale saremo equidistanti dai due poli di destra e sinistra che stanno monopolizzando un dibattito sterile su temi già adottati in passato e mai realizzati. Del resto il “terzo polo” nasce per questo, per rinnovare i problemi sostenibili senza promettere quello che la nostra economia, oggi soprattutto, non è in grado di sostenere. Il confronto a Novi sarà sui temi programmatici razionali, possibili e sostenibili. Il tutto arricchito da formazioni civiche indispensabili per chi vuole partecipare senza approdare necessariamente in un partito».
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