Ambulatorio 'Nessuno Escluso': "In aumento le richieste di aiuto"
Nel 2022 già 210 gli accessi per visite di medicina generale e specialistica
Penuria, working poor e un preoccupante ritorno al consumo di cibo in scatola
La Giornata Internazionale della Carità, celebratasi lo scorso 5 settembre, è oggi più che mai un’occasione per riflettere sulla situazione di fragilità attuale che coinvolge sempre più persone. Alle porte di un autunno che si prospetta caldo rispetto a problematiche di tipo economico e sociale, coloro che restano ai margini, in una condizione di povertà, disoccupazione e di esclusione rischieranno di restare invece al freddo e di attendere ancora più a lungo, in fila, dinanzi alle diocesi e ai punti di riferimento della Caritas.
Penuria alimentare, cattiva alimentazione e un impoverimento progressivo di coloro che appartengono alla fascia degli Over 65 sono solo alcuni dei dati che la Caritas Diocesana di Torino, che abbraccia tutte le diciassette diocesi piemontesi presenti sul territorio, segnala in riferimento agli ultimi sei mesi del 2022.
Ambulatorio 'Nessuno Escluso': "In aumento le richieste di aiuto"
Nel 2022 già 210 gli accessi per visite di medicina generale e specialistica
I rapporti percentuali sono tanto allarmanti quanto indicativi, specie per quel che riguarda la provincia di Alessandria: sono vertiginosamente aumentati i cittadini over 65 in povertà richiedenti aiuto e assistenza, registrando un aumento del 116% in Alessandria, Acqui Terme registra invece un aumento del 45%, non dissimile Casale Monferrato, con il 59%.
Pierluigi Dovis, direttore della Caritas Diocesana di Torino, nonché delegato Regionale delle Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta, mette in luce alcuni problematici aspetti correlati ai numeri sopracitati: “Le 17 diocesi del Piemonte ci restituiscono uno scenario sociale grave, dove la crisi è anche alimentare: sono tanti gli anziani che non possono più contare su una pensione adeguata alle loro necessità, le utenze sono aumentate in maniera vertiginosa, molte delle persone che richiedono il nostro aiuto sono costrette a scegliere fra un pasto o il pagare una bolletta”.
Le ricadute concrete di questo depauperamento sono strettamente legate alle abitudini alimentari che, nello specifico, si trasformano e peggiorano: aumenta il consumo di scatolame ma, va da sé, si tratta di una tipologia di cibo spesso di scarsa qualità, anche per quel che riguarda il valore nutrizionale, specie per coloro che si trovano in una condizione di salute già precaria. “Gli anziani mangiano male – afferma Pierluigi Dovis – L’aumento del consumo di cibo in scatola è fortemente aumentato e non esiste più un cambiamento di regime alimentare, mangiano sempre le stesse cose, non s’impone fra queste persone il problema ‘del cibo sano’, non possono permetterselo e l’aspetto preoccupante è il fattore salute: molti rinunciano a visite specialistiche, le liste d’attesa a seguito della pandemia sono diventate molto lunghe e complicate e anche questo è un punto critico…”.
Da Caritas una raccolta fondi per il popolo ucraino
"Per consentire di reperire con facilità ciò che al momento è più necessario"
Le crisi economiche, ce lo insegna la storia, danno il braccio a quelle alimentari, che hanno una ricaduta sulla salute pubblica. Il ritorno allo scatolame è un elemento che fa riflettere e traccia i contorni di un disegno sociale molto più complesso di un pranzo o una cena, poiché anche chi lavora è in difficoltà: gli stipendi bassi o i lavoratori sottopagati sono una fascia ulteriormente a rischio.
“L’impoverimento dei giovani, specie coloro che vengono definiti working poor e dei bambini rispetto alla generazione precedente, trend nazionale segnalato già da qualche anno, è certamente una realtà concreta e in peggioramento, ma negli ultimi due anni abbiamo riscontrato che anche i pensionati, specie fra coloro che prima non si erano mai appoggiati a reti solidali, oggi ci chiedono aiuti di base, la crescita esponenziale di determinati costi ha ulteriormente impoverito chi con tutte le proprie forze provava a cavarsela. Oggi in molti vivono una situazione di indigenza” racconta il direttore”.
Caritas: con l'autunno alle porte "volontari cercasi"
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L’impegno, non solo solidaristico ma anche pedagogico e rieducativo, dei volontari Caritas è forte, sono migliaia gli operatori attivi sul nostro territorio, eppure oggi le sfide sono aumentate e il ventaglio della complessità delle stesse è ampio e delicato.
“L’inverno è ormai alle porte, il mondo del volontariato ha bisogno di grande sostegno per far fronte alle necessità di coloro che si trovano in situazioni complesse, ma siamo fiduciosi” conclude Dovis.