Paolo Benvegnù: «Con voi mi sento a casa»
Il chitarrista e cantautore sarà ospite al festival 'PeM!'
L’INTERVISTA – Un grande artista eclettico e sorprendente, impossibile incasellarlo in schemi preconfezionati. Paolo Benvegnù è incanto e magia, un fiume in piena di parole praticamente inarrestabile. Ed è proprio qui che sta la sua essenza. Perché l’impossibile definizione porta con sé l’unica esperienza immaginabile: quella dell’ascolto, attento e coinvolgente.
Talentuoso cantautore e chitarrista rock italiano, questa sera sarà ospite al festival ‘PeM! – Parole e Musica in Monferrato’. La serata inizierà dalle ore 21 al Country Sport Village in strada Comunia 30 a Mirabello.
«Sono “solo” il cantante dei Paolo Benvegnù, loro dipingono la tela con tutte le varie sfumature di colore e io scelgo la cornice, un po’ come un falegname».
Come di consueto, sarà intervistato dal giornalista e direttore artistico Enrico Deregibus insieme a Daniela Esposito, regalando al pubblico la sua puntuale capacità di analisi e spiccata ironia. Il tutto arricchito da momenti musicali intimi con chitarra e voce.
«Non è la prima volta che visito e suono in queste zone. Il vostro è un territorio che mi affascina tantissimo, conosco persone molto intelligenti e devo dire che per me è abbastanza particolare tornarci – racconta – Siete un popolo con un grande sguardo verso l’immaginario e questo mi fa percepire un forte senso di appartenenza. Ogni volta, mi sento a casa».
Classe 1965, Benvegnù nasce a Milano e nel 1993 fonda gli Scisma, gruppo alternative-rock italiano ormai sciolto, con cui ha registrato, prodotto e composto tre dischi.
Dopo si trasferisce a Firenze dove inizia nuove collaborazioni e, parallelamente alla nuova carriera solista, comincia anche quella di produttore artistico con tantissimi album lavorati, tra i quali Perturbazione, Terje Nordgarden e Brychan. «Mi piace molto scoprire i nuovi talenti e aiutarli nelle loro prime esperienze – continua – È stimolante lavorare con loro e mi sento un po’ il ‘babbo’ della situazione: questo mi rende davvero orgoglioso e felice».
Diverse sue canzoni sono state reinterpretate da Mina (‘Io e Te’), ma anche da Irene Grandi, Giusy Ferreri, Marina Rei. Molto apprezzato dalla critica, nel 2011, il MEI lo premia come miglior solista dell’anno grazie a un disco capolavoro come ‘Hermann’, a cui seguono dischi altrettanto ispirati.
Nel 2018 inizia la collaborazione con lo scrittore Nicholas Ciuferri nella genesi del progetto ‘I Racconti delle Nebbie’. Nato come serie di reading-concerti, con continui rimandi e scambi tra cantato e narrato, ‘I Racconti delle Nebbie’ è uscito a marzo 2019 sotto forma di raccolta di narrazioni musicali pubblicata da Woodworm.
«Nicholas è un ragazzo in gamba con grandi qualità. È tenace, persevera e non si arrende. Lavorare insieme è stato davvero gratificante».
Nel 2020 pubblica il suo sesto album ‘Dell’odio dell’innocenza’ (Blackcandy Produzioni) da cui sono stati estratti due singoli ‘Pietre’ e ‘La nostra vita innocente’.
Nel 2021 invece, pubblica ‘Delle inutili premonizioni’ con 12 tracce in acustico intrise di riflessioni e suoi ricordi nostalgici e agrodolci.
Il suo ultimo album si intitola ‘Delle Inutili Premonizioni Vol. 2’, primo disco di cover in cui reinterpreta brani della new wave anni ’80. «Ho scelto di esplorare l’idea che gli uomini avevano di futuro quarant’anni fa mettendola in relazione con l’idea di futuro che si vede adesso. Ed è stato molto interessante».
Non solo: questo progetto musicale si concluderà con la realizzazione di un video documentario. «Insieme alla band, abbiamo scelto tre serate (Firenze, Roma, Milano) in cui, al di là del concerto, dialogheremo anche con il pubblico. Chi avrà piacere potrà essere coinvolto nelle interviste legate al video documentario. Negli ultimi anni, si respira un senso di disorientamento e incertezza – conclude – L’idea è proprio questa: capire le percezioni delle persone, quali sono le loro aspettative e come divinano il loro futuro».