‘Don Soria’: sequestrati 9 cellulari e stupefacenti
Lo sforzo della Penitenziaria. Capece e Santilli (Sappe): "Il personale è sotto organico. Così non si può andare avanti"
Ben nove telefoni cellulari, perfettamente funzionante, e diversi grammi di sostanza stupefacente sono stati sequestrati nella Casa circondariale Don Soria di Alessandria dal personale di Polizia Penitenziaria.
A dare la notizia è Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe: “Negli ultimi giorni gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno esaminato e perquisito ogni anfratto delle Sezioni detentive del carcere trovando ben nove telefoni cellulari (tra i quali quattro smartphone), perfettamente funzionanti, e diversi grammi si sostanza stupefacente. Quattro persone sono state deferite all’Autorità giudiziaria. La pur significativa carenza organica del penitenziario alessandrino Don Soria viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione. Il rinvenimento è avvenuto – prosegue – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo. Per questo il Sappe esprime il proprio apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Alessandria Don Soria ed a tutti coloro che hanno partecipato alla perquisizione ed auspica che venga loro riconosciuto una meritata ricompensa”.
Il segretario generale Donato Capece ricorda che “la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.
Per il Sappe “è urgente e non più differibile trovare soluzioni al personale di Polizia Penitenziaria che opera, sotto organico e con mille difficoltà, nel carcere di Alessandria Don Soria e nonostante tutto garantisce al meglio i compiti di sicurezza”: per questo il primo sindacato della Polizia auspica un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.