«Quadro eccellente: il miglior risultato è dell’Alessandrino»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Bene il Piemonte, meglio ancora Alessandria. Il quadro generale relativo alla pandemia appare in costante miglioramento, con tutti i parametri che sono finalmente soddisfacenti. E con la provincia che tocca un nuovo minimo a livello di contagi medi giornalieri.
È quanto emerge dalle valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Macroecomomia dell’Upo, secondo il quale «la discesa ha ritrovato vigore e adesso Alessandria viaggia a un ritmo doppio rispetto a quello della regione. Notizie eccellenti anche dagli ospedali, dove i ricoveri sono in continua riduzione».
Nella classifica relativa all’incidenza dei contagi settimanali ogni 100mila abitanti, l’Italia rimane in testa a quota 220, ma con una riduzione del 16%, «mentre Alessandria è a 199 e cala addirittura del 21%. Il Piemonte, con 195, si ferma ‘solo’ all’11%, chiude il gruppo la Lombardia, 189 e nove punti percentuali in meno».
In materia di numeri assoluti, la regione scende da 9338 a 8353 contagi settimanali, 985 in meno e 1193 di media al giorno. «Torino aumenta il proprio contributo – osserva il docente – e ora ‘pesa’ per il 52%, segue Cuneo che sale addirittura al 15%, invece Alessandria scende al 10% rispetto al precedente 11%».
Frena ulteriormente il tasso di positività, dal 10,3% al 9,6%, a fronte di un numero di tamponi – 12500 di media al giorno – che rimane invariato.
«Il sistema sanitario? Promosso, perché se le terapie intensive sono ferme a 8, con indice di saturazione bassissimo e pari all’1,3%, i ricoveri ordinari scendono ancora. Erano 309, sono 279, e il tasso di occupazione è del 4,1%».
Rispetto ai precedenti aggiornamenti, questa volta si segnala anche una fortissima riduzione dei decessi: martedì scorso se ne erano contati 20, oggi ci fermiamo a otto.
Chiusura, come sempre, dedicata ai numeri dell’Alessandrino: i contagi settimanali diminuiscono sensibilmente, da 1026 a 815.
«Sono 211 in meno, 116 al giorno di media. È il valore minimo di questa quinta ondata, anche se la riapertura delle scuole rappresenta un’incognita. Un anno fa i contagi erano molti meno, ma non si possono fare paragoni: il dato più significativo riguarda il crollo della pressione ospedaliera, ma anche la significativa riduzione delle vittime. Oggi, infatti, il tasso di letalità è dello 0,1%».