Pfas anche nell’aria: Arpa non ha comunicato i dati al Comune?
Secondo lo studio c’è ricaduta nell’ambiente. Il caso emerso durante la Commissione Consiliare
Il consigliere Ravetti (Pd): "La situazione richiede interventi urgenti per rassicurare istituzioni e cittadini sulla salute pubblica"
Il consigliere regionale Domenico Ravetti (Pd) ha presentato un’interrogazione a risposta urgente all’assessore, chiedendo attenzione e risposte per l’area del polo chimico di Spinetta Marengo, sulla quale sarebbe stata riscontrata la presenza di sostanze nocive perfluoroalchiliche (Pfas), sottolineate anche da comunicazioni fatte alla Presidenza della Regione Piemonte e agli assessorati all’Ambiente e alla Sanità dal sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante.
Pfas anche nell’aria: Arpa non ha comunicato i dati al Comune?
Secondo lo studio c’è ricaduta nell’ambiente. Il caso emerso durante la Commissione Consiliare
“Ci troveremmo di fronte a una situazione di potenziale criticità per la rilevazione della presenza di inquinanti da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) – precisa il consigliere ‘dem’ – e al conseguente, prospettato biomonitoraggio sulla popolazione di Alessandria, potenzialmente esposta rispetto ad altre aree. Questa situazione richiede interventi urgenti per rassicurare istituzioni e cittadini sulla salute pubblica – aggiunge – Interventi concreti da realizzarsi in tempi rapidi, con la conferma della disponibilità, già manifestata dalla stessa Regione Piemonte, ad assumere l’onere tecnico ed economico per finanziare la terza fase dell’indagine epidemiologica a compimento degli studi già effettuati”.
Polo chimico e Pfas, il sindaco Abonante scrive a Regione e Asl
Obiettivi la terza fase dell'indagine epidemiologico e un tavolo tecnico urgente
Si può arrivare a un punto d’incontro? “Nella risposta, l’assessore sottolinea l’investimento di 340mila euro per specifiche analisi anche su matrici animali e alimentari e 70mila su un’ulteriore fase di biomonitoraggio sui cittadini anche per valutare alcuni parametri sanguigni. Queste azioni rappresentano fattori positivi che si affiancano alle attività di Arpa Piemonte, a quelle dell’Università del Piemonte Orientale, che sul tema ha attivato il progetto “Scenarios” con fondi europei, e alla scelta che ho condiviso mesi fa in Consiglio regionale di normare i limiti delle produzioni di Pfas in Piemonte (prima Regione in Italia a farlo) – conclude Ravetti – Resta il dubbio che quei fondi siano sufficienti a sostenere i costi di indagini epidemiologiche approfondite che necessitano di alta tecnologia e un congruo numero di professionisti impegnati in una ricerca per nulla banale sulla salute delle persone e di tutti gli esseri viventi”.