L'ex affonda i Grigi, all'Imolese i primi punti salvezza
Decide un rigore trasformato da Stjepovic. Alessandria finisce in nove
Rebuffi vede positivo. "Anche se non siamo stati bravi a gestire gli imprevisti"
IMOLA – Un allenatore che ha avuto il gruppo definitivo solo venerdì (anzi Nunzella è arrivato ieri), dopo una estate ‘sliding doors’, scoprendo ogni giorno chi entrava e chi usciva ha attenuanti. Soprattutto quando si trova a gestire una rosa che, a oggi, non è neppure paragonabile a quella del ‘progetto giovani’ della stagione 2018 – 2019.
Sicuramente se ne rende conto anche Rebuffi, che allena i giovani da alcune stagioni e il peso al materiale umano a disposizione lo sa dare. Ci sta anche che dica che “oggi la squadra ha dimostrato di poter stare in questa categoria“: se buttasse la croce addosso a ragazzi che, alla fine, per rabbia e delusione, si sono messi la maglia sul volto, forse per nascondere le lacrime, forse rischierebbe di buttare via anche quel poco che c’è.
L'ex affonda i Grigi, all'Imolese i primi punti salvezza
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Però, lo ammette anche Rebuffi, “se la chiave era gestire gli imprevisti, non lo abbiamo fatto. Nei primi 12, 13 minuti la squadra mi è piaciuta, poi, alla loro prima conclusione sulla traversa, ci siamo fatti prendere dalla paura e l’Imolese ha creato un paio di occasioni, con i due gol annullati. Si faticava ad occupare gli spazi. Con qualche aggiustamento, nella seconda parte del primo tempo, siamo riusciti a risalire meglio il campo, anche se non siamo stati pericolosi. Nel secondo tempo la partita era in equilibrio e così doveva essere gestita fino in fondo e, invece, di nuovo non abbiamo affrontato gli imprevisti come si doveva fare. Analizzeremo gli errori, dobbiamo correggere e cambiare”.
Due rossi e cinque gialli: oltre al lavoro tecnico, tattico e mentale, serve un atteggiamento diverso sul piano disciplinare. “Assolutamente sì. E’ vero che molti ragazzi sono arrivati alle fasi finali affaticati per quanto hanno speso, con poche energie e poca lucidità”. E altrettanto vero, però, che Sylla era entrato da 20 minuti quando ha commesso e il fallo da rigore e, sei minuti dopo, ha preso il secondo cartellino, e anche Speranza, come l’attaccante, era uno dei più freschi. Rebuffi allontana, però, l’idea di una squadra inadeguata alla C. “Se questo è l’inizio – insiste il tecnico – mi lascia ben sperare. La condizione deve crescere, siamo solo agli inizi, ma non vedo un problema di gioco. Non sulle fasce: Ascoli, che è un 2005, ha disputato una buona gara e Baldi è un ragazzo di grande disponibilità. Certo, hanno caratteristiche più difensive, ma su entrambi si può lavorare”.
Poco filtro a centrocampo, anzi quasi nullo. “Non è questione di filtro, ma occupavamo male il campo e con poco coraggio di giocare”.
Il rigore e i due rossi nel momento della superiorità numerica sono segnali allarmanti. “Il rigore lo rivedremo, perché se alla base c’è un errore tecnico e tattico si deve intervenire. Sul secondo giallo di Sylla mi è sembrata una eccessiva volontà e foga nell’andare a prendere palla in avanti”.
Gli errori, i regali, la squadra che ancora non c'è
In pochi sono da sufficienza. La sciagurata gara di Sylla
L’assenza di Mionic? ” Ha accusato un fastidio al quadricipite nella rifinitura e si è preferito non rischiarlo in questa gara”. Ghiozzi, uno dei più presenti in precampionato, è rimasto in panchina. “Lo ritengo più un attaccante in un modulo a tre davanti, giocando con un 3-5-2 ho fatto altre scelte”. I due titolari, Nepi e Galeandro, hanno avuto pochi palloni. “Siamo insieme, di fatto, da due giorni ed è inevitabile che, da qualche parte, si paghi in maniera più evidente”.