Vignale piange John: il ragazzo di cui parlò Papa Francesco
Originario del Ghana, il 25enne fu aiutato a tornare a casa per ?morire tra le braccia di suo padre?
VIGNALE MONFERRATO – Ernesto Fumagalli ha la voce rotta dal dispiacere: John, il ragazzo del Ghana che ha vissuto a Vignale Monferrato, e tornato a casa a febbraio grazie a una staffetta della solidarietà perché gravemente malato, è morto la scorsa notte. Aveva 25 anni.
Di lui, e del paese che lo ha aiutato, lo scorso febbraio aveva parlato anche Papa Francesco durante l’Angelus: “Grazie a Vignale Monferrato per aver aiutato John a tornare a casa, a morire tra le braccia del padre”.
“Non so come sia riuscito a resistere così a lungo – spiega commosso Fumagalli – gli avevano dato un mese di vita. Lo sentivo tutti i giorni, poi nell’ultima settimana non rispondeva più. Così ho parlato col cugino. Gli ultimi due mesi per lui sono stati davvero terribili”.
John era arrivato in Italia sette anni fa, insieme ad altri migranti. Iniziò il suo inserimento, spesso difficile perché costellato da diffidenza. “Era stato assegnato a Vignale – ci aveva raccontato Ernesto Fumagalli, attivo nel settore delle associazioni e volontario del Club Unesco di Vignale – e gli avevamo trovato (così come ad altri, ndr) un posto dove vivere. Non sapevano parlare italiano, così ho iniziato ad insegnare loro tutto quello di cui avevano bisogno per iniziare la loro vita qui da noi: intanto a scrivere, e poi geografia e altre materie. Nel frattempo gli abbiamo trovato un lavoro, per garantire prima di tutto la dignità”.
John era rimasto a Vignale Monferrato, altri si sono spostati.
“Era un ragazzo stupendo, solare, intelligente, con tanta voglia di lavorare – aveva raccontato con la voce rotta (la stessa di questa mattina) dal pianto Fumagalli – Lo scorso settembre, visto che desiderava guadagnare qualcosa in più, gli avevo trovato un posto di lavoro a Imola. Così si è trasferito, ma poco dopo si è sentito male. Gli esami clinici non avevano lasciato spazio a dubbi e speranza: aveva un carcinoma al quarto stadio. Così era tornato a Vignale. Era un ragazzo a cui non potevi non voler bene”.