Nuovi candidati per Possibile
Giulia Marro e Davide Serafin puntano su 3 temi: il cambiamento climatico, la tematica del lavoro e l'uguaglianza dei diritti
Come candidati al collegio plurinominale della Camera Piemonte 2, Possibile annuncia la cuneese Giulia Marro e l’alessandrino Davide Serafin, in lista insieme a Verdi Paolo Niccolò Romano e Giulia Bovone.
Giulia Marro, trentatreenne, è un’antropologa, giornalista e operatrice in campo artistico-culturale; attenta alle tematiche del dialogo multietnico, dell’inclusione e delle politiche di coesione sociale. Si è messa in gioco perché si sente parte della comunità e tuttora è portavoce del comitato cuneese. La crescita di giovani tesserati, partecipazioni e idee è stato motivo di stimolo in vista delle elezioni di settembre. Inoltre, Giulia Marro, si pone come obiettivo riportare le persone alle cabine elettorali in un periodo dove la partecipazione è arrivata ai minimi storici.
Davide Serafin, quarantaseienne, è saggista e autore di opere come “Senza più valore” “Indagine sui Salari e le retribuzioni in Italia” “Schiavi Elettrici” “Tax the Rich” “Salario minimo”. Fa parte del Comitato scientifico di Possibile e si occupa principalmente di materie economiche e di offerte legate al mondo del lavoro. Ha a cuore il tema del cambiamento climatico, infatti ritiene che sia una questione da anteporre a tutte le altre in queste elezioni politiche.
Raccolte le proposte provenienti dai Comitati di Possibile in Alessandria, Asti e Cuneo, Marro e Serafin puntano la loro candidatura su tre tematiche principali:
- la questione climatica: liberalizzare le comunità energetiche, creare reti di energia rinnovabile, sviluppare una mobilità integrata e sostenibile;
- il tema del lavoro: proposta di legge per il salario minimo, la retribuzione dei tirocini e una normativa che tuteli lo smart working
- diritti e uguaglianza: sostegno alla comunità LGBTQI+ per l’equiparazione dei diritti, il superamento dei gender gap, la risoluzione delle barriere architettoniche, l’inclusione sociale, delle politiche che garantiscano il diritto alla protezione internazionale e la sicurezza del territorio. Infine, sono decisi a proporre la legalizzazione della cannabis.