Piccolo branco di lupi ripreso dalle foto-trappole tra Orba e Bormida
PROVINCIA - I lupi si sono spinti fino al tratto situato tra il Bormida e l'Orba. Per indagare sulla graduale espansione…
“Il simbolismo del lupo è sempre stato duplice: bestia selvaggia portatrice di morte e distruttore da un lato, ma al tempo stesso anche iniziatore e portatore di conoscenza”
Non so se lo sapete ma le nostre colline stanno ospitando il lupo. Non dobbiamo spaventarci e tirare fuori la “lupara” (un tipo di fucile a canne mozze tipico della Sicilia a cui è stato sottratto il calcio, utilizzato per dare la caccia a lupi e cinghiali. Il nome deriva dal fatto che quest’arma veniva largamente utilizzata per cacciare i lupi usando cartucce caricate con pallettoni da 6 millimetri, tecnicamente un munizionamento spezzato) e dar loro la caccia ma capire che il lupo ha una sua funzione nell’habitat naturale. Come sapete, è in cima alla catena alimentare.
L’unico suo antagonista è l’uomo che lo caccia per paura. Non è una preda edibile, ma spaventa molti. A seguito di queste false idee mitologiche sulla sua figura, il lupo era sparito. Recentemente è stato reintrodotto e devo dire per fortuna in quanto in natura, se manca un anello alla catena alimentare si crea uno scompenso generale a livello ambientale. Un esempio di questa mia affermazione: cinghiali e caprioli. Non avendo antagonisti naturali scorrazzano per le nostre colline indisturbati, moltiplicandosi a dismisura. I danni che provocano sono sotto gli occhi di tutti. Il lupo, in questo caso, serve a regolarizzare il rapporto tra queste popolazioni. Ma vediamo altri aspetti di questo animale molto intelligente, dalle parole tratte da un libro “Il simbolismo del lupo” edito dal mio amico Silvio Canavese.
Cito alcuni passi tratti da questo interessante libello: “Idealmente, il Lupo è lo scopritore di nuovi sentieri, il precursore di nuove idee, che ritorna nel clan da cui è partito, per insegnare ciò che ha appreso e per condividere il nutrimento, materiale e spirituale che ha conquistato”.
Piccolo branco di lupi ripreso dalle foto-trappole tra Orba e Bormida
PROVINCIA - I lupi si sono spinti fino al tratto situato tra il Bormida e l'Orba. Per indagare sulla graduale espansione…
E qui mi fermo per una riflessione: quanti di voi si sentono lupo? Io in primis, ma non faccio testo. Tuttavia credo che molti di voi si riconosceranno idealmente nel lupo.
“Il simbolismo del lupo è sempre stato duplice: bestia selvaggia portatrice di morte e distruttore da un lato, ma al tempo stesso anche iniziatore e portatore di conoscenza”.
In effetti oggi vorrei proprio farvi ragionare sul fatto che il lupo non è sempre come lo vediamo (un portatore di disgrazie) ma proprio con questo articolo lo vedremo come un promotore, portatore di conoscenza.
Oltre a questa sua funzione di iniziatore, il lupo rappresenta per noi molti comportamenti e attitudini positive, quali la fedeltà, la lealtà, il coraggio, la mancanza di falsità, la disponibilità al sacrificio per la salvezza dei suoi simili. Tutti valori che la vita moderna (come diceva Calindri in una nota pubblicità “Il logorio della vita moderna”) ha dimenticato o peggio, ha declassato da virtù a ingenuità.
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Potrei proseguire nella lettura di questo interessante libro ma preferisco darvi altre informazioni sul lupo nel nostro territorio.
Il Piemonte ha un programma di monitoraggio del lupo ed Alessandria è uno dei centri pilota di questa analisi (unitamente alla provincia del Verbano Cusio Ossola). Se voi andate a consultare il sito “Centro Grandi Carnivori”, scoprirete che “in provincia di Alessandria l’elaborazione dei dati raccolti nel biennio 2018-2020, che ha messo in relazione le analisi genetiche sui campioni raccolti, i lupi morti recuperati, le foto dirette o ottenute da fototrappole verificate, ha portato alla stima di 9-10 branchi stabili sul territorio montano e collinare dell’Appennino piemontese. Il territorio montano della provincia di Alessandria è oramai totalmente occupato in modo stabile e la popolazione è quindi cresciuta lentamente dal 2012 a oggi, con circa un branco all’anno, e i primi segni di presenza di lupo sono stati documentati nelle zone pianeggianti e lungo fiume”.
In Italia la composizione media di un branco è di 4-6 individui ma può oscillare tra i 2 ed i 7 animali. Il leader del branco non è il lupo alfa ma colui che si riproduce. Infatti non c’è molta rivalità, poiché i membri sono di solito la discendenza della coppia riproduttiva. Ciò significa che i branchi sono come dei gruppi familiari: i genitori vivono con i figli finché questi non sono pronti a lasciarli. Difatti, i lupi generano dai 3 agli 8 cuccioli per branco. Questo è sufficiente per formare un gruppo con una propria prole. Un cucciolo di lupo nasce a novembre per lasciare il branco nel maggio dell’anno successivo. I predatori crescono in fretta e diventano subito adulti.
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Nel camminare in collina, molte volte mi sono imbattuto nelle loro tracce. Mi ricordo di una sera dello scorso anno che camminavo nei vigneti innevati con una luna piena meravigliosa. Mi sono fermato ed ho visto due lupi sul fondo del vigneto che transitavano ed andavano per la loro strada. Ho incontrato questo animale anche in cattività: quando andai in Linguadoca per studiare i luoghi che ho narrato nel mio romanzo “Il marchio di Cristo”, in un castello in prossimità di Mirepoix ci accolsero due lupi. Il proprietario ci disse che sono animali molto intelligenti. Non dimenticherò mai il loro aspetto regale, una grande emozione.
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Il lupo percorre molti chilometri: infatti grazie al monitoraggio che i guardiaparchi del Parco degli Appennini effettuano sui campioni genetici ritrovati, si è scoperto che un lupo monitorato in provincia di Alessandria è stato rinvenuto morto nella valle di Oulx al confine con la Francia.
Un buon inizio per camminare insieme in questo anno, scoprire nuove mete con #monfreedom e con il lupo nel cuore.