Il ‘Figliol Prodigo’ si trasferisce (temporaneamente) a Rimini
L'opera di Arturo Martini in mostra al Meeting dell'amicizia fra i popoli
ACQUI TERME – Ieri il Figliol Prodigo ha lasciato la propria dimora. L’opera di Arturo Martini diventata simbolo della Casa di Riposo ‘Jona Ottolenghi’ da sabato 20 sarà ospite di Casa Testori in quel di Rimini per l’esposizione che fa da corollario alla 43^ edizione del ‘Meeting di Rimini’, l’appuntamento annuale che celebra l’amicizia fra i popoli.
La scultura in bronzo, realizzata da Martini nel 1929 e poi acquistata dalla famiglia Ottolenghi rimarrà esposta in uno dei padiglioni della Fiera di Rimini fino a giovedì 25 agosto insieme alle opere, pittoriche e scultoree, di altri sei celebri artisti: il dipinto ‘Figura d’uomo’ di Mario Sironi, la scultura sempre in bronzo ‘Miracolo’ di Marino Marini, il ‘San Sebastiano nero’ di Leoncillo, il dipinto ‘Metrò’ di Titina Maselli e il quadro ‘Spes contra Spem’ di Renato Guttuso.
Il ‘Figliol prodigo’ è stato prelevato dalla Rsa Ottolenghi nella giornata di ieri alla presenza dell’Assessore Regionale Marco Protopapa, dell’Assessore Comunale Rossana Benazzo, del Presidente del Consiglio Comunale Enrico Bertero, del Presidente della Protezione Civile Lorenzo Torielli e dello storico locale Lionello Edoardo Paolo Archetti-Maestri.
Grande soddisfazione da parte di Barbara Gandolfo, presidente della Fondazione ‘Jona Ottolenghi’: «Quando a febbraio ci hanno contattati dal Meeting di Rimini stentavo a crederci. Giuseppe Frangi, curatore di casa Testori, ci ha spiegato dell’intenzione di allestire una mostra in occasione del Meeting con le opere di sei protagonisti dell’arte italiana del Novecento. La kermesse si sarebbe intitolata: “Una passione per l’uomo”. Immaginavamo già, quindi, il Figliol Prodigo del Martini in questa importante e significativa vetrina quale è il Meeting per l’amicizia fra i popoli. Purtroppo però, nel corso dei mesi, alcuni aspetti relativi all’autorizzazione per il prestito hanno complicato le cose e soltanto grazie a un’azione corale si é riusciti, alcuni giorni fa, a far rientrare la situazione. Desidero perciò ringraziare chi ha contribuito a questo importante risultato: innanzitutto lo stesso Giuseppe Frangi, poi, in ordine temporale, Don Giorgio Santi, Lionello Edoardo Paolo Archetti-Maestri, il Sindaco Danilo Rapetti e l’Onorevole Federico Fornaro. Sabato 20 il Meeting di Rimini aprirà le sue porte al mondo intero e un pezzo importante di Acqui, del Piemonte e dell’arte scultorea italiana del Novecento darà il benvenuto ai visitatori reali e virtuali. Sarà un’importante vetrina per Acqui Terme e per le il suo patrimonio artistico di grande valore».