Il santo di oggi, 17 agosto, è Santa Beatrice de Silva Meneses
Oggi, 17 agosto, la Chiesa celebra anche Sant'Eusebio
I santi di oggi, 17 agosto, sono Santa Beatrice de Silva Meneses e Sant’Eusebio.
La vita di Santa Beatrice de Silva Meneses
Nacque da una famiglia nobile imparentata con la casa reale portoghese, intorno al 1424 a Campo Mayor, in Portogallo.
Accompagnò come dama di corte l’Infanta Isabella del Portogallo, promessa sposa di re Giovanni II di Castiglia. La sua bellezza e la sua virtù attirarono i nobili castigliani, ma suscitarono anche la gelosia di Isabella che la maltrattò fino la rinchiuderla per tre giorni in una cassapanca. Durante la reclusione, Beatrice invocò la Madonna, che le apparve, vestita di bianco e azzurro, invitandola a fondare un ordine religioso che sostenesse la sua Immacolata Concezione, i cui membri avrebbero vestito un abito simile al suo. Per ricambiare quel dono, la giovane scelse di fare voto di verginità perpetua nel monastero di San Domenico, in cui per 30 anni si dedicò a Dio.
Decise anche di fondare un nuovo monastero e l’Ordine dell’Immacolata Concezione, in onore del Mistero dell’Immacolata Concezione e per la propagazione del suo culto. Ottenne l’appoggio della regina Isabella, che le donò il suo palazzo di Galiana in Toledo, con l’annessa chiesa di Santa Fe, così Beatrice, nel 1484, si trasferì nella nuova residenza con dodici compagne, dando inizio a una nuova famiglia monastica, approvata da papa Innocenzo VIII il 30 aprile 1489.
Alcune fonti sostengono che morì il 17 agosto 1490, senza professare i voti, altre invece dichiarano che morì nel 1492, dopo averli emessi insieme alle prime consorelle. Il suo progetto di fondazione fu portato avanti dalle sue discepole e dai Frati Minori.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
Sant’Eusebio
Nato in Grecia, figlio di un medico, fu il successore di papa S. Marcello I. Durante il papato del suo predecessore era sorto un profondo disaccordo all’interno della Chiesa su come comportarsi con i lapsi che, durante la persecuzione diocleziana, chiedevano il perdono.
Questa disputa si protrasse anche durante il suo pontificato e il contrasto divenne così acceso che l’imperatore Massenzio bandì dalla città sia Eusebio che il suo oppositore Eraclio: Eusebio andò in Sicilia, dove morì quasi subito: per questo motivo per un periodo venne venerato come un martire.