Settimana corta. Il Balbo medita di resistere «nelle sedi competenti»
Dall'istituto casalese una dura replica alle richieste della provincia
Il consigliere comunale di Italexit con Paragone sul tema che infiamma la politica casalese da qualche settimana
CASALE – Settimana corta (o ‘europea’) anche alle scuole superiori di Casale? Sì, no, forse.
Tra dubbi – più che leciti – e il dibattito politico e sociale che si protrae da più di dieci giorni l’unica cosa certa è che il tempo stringe, visto che tra meno di un mese i giovani monferrini e soprattutto i tanti pendolari che fanno leva su Casale torneranno tra i banchi.
La richiesta è arrivata pochi giorni fa dalla Provincia, che aveva parlato di «necessità improrogabile» per limare i costi energetici.
Settimana corta. Il Balbo medita di resistere «nelle sedi competenti»
Dall'istituto casalese una dura replica alle richieste della provincia
Ma a tirare in ballo il tema già parecchi mesi fa (senza però presentare atti ufficiali in sede istituzionale) era stato il consigliere comunale di Casale e presidente del circolo locale di Italexit Alessandro Abbate che si dice: «Soddisfatto che qualcuno ogni tanto ci ascolti…». Quello del ‘sabato a casa’ è un tema caro ad Abbate: «È una battaglia che conduco da quando vado a scuola, ma vedo che le resistenze e le scuse sono sempre le stesse». Fra i presidi dei tre istituti superiori casalesi – Leardi, Sobrero e Balbo – quello più scettico è Riccardo Calvo, che ha comunicato come il Balbo potrebbe «resistere nelle sedi opportune». Ma per Abbate le cose si possono cambiare: «I trasporti possono essere modificati se si vuole e visti i costi dell’energia potrebbe essere questo il momento giusto, e le famiglie si meriterebbero un giorno in più di riposo». Poi la stoccata: «Le solite scuse ripetute dagli istituti storicamente avversi credo nascondano in verità una mancanza di voglia di cambiamento».
Ma per Abbate e tutto Italexit è anche tempo di campagna elettorale (iniziata con Vincenzo Costantino, candidato sindaco di Alessandria, che ha abbandonato il partito di Paragone) e la raccolta firme «sta andando a gonfie vele» con Abbate che, in caso di presentazione della lista, si candiderebbe al collegio plurinominale per la Camera.