Spinetta, la falda è inquinata ben oltre l’effetto della barriera idraulica
Arpa ha pubblicato i dati riferiti al periodo ‘dicembre 2021 - marzo 2022’ e non sono incoraggianti
Sul cloroformio nelle cantine il primo cittadino prenderà una decisione nei prossimi giorni
ALESSANDRIA – Il fronte dell’inquinamento è esteso. Altrettanto ampio appare il ventaglio di questioni di cui si dovrà occupare l’Amministrazione comunale alessandrina. A partire dall’indagine epidemiologica, rimasta in sospeso in questi ultimi tre anni.
«Una delle prime cose che ho fatto – spiega Giorgio Abonante, neo eletto sindaco – è aver incontrato il direttore dell’Asl Al a cui ho chiesto di accelerare sulla seconda indagine epidemiologica. Per noi è fondamentale. Abbiamo bisogno che parta velocemente perché non possiamo continuare a vivere in questo tempo sospeso, in cui non si riesce a capire come arrivare ad avere delle certezze. Nessuno mette in discussione la buona volontà di nessuno, però noi siamo un’istituzione e un’istituzione non può non tenere conto di quello che scrivono Asl e Arpa. Quando Asl e Arpa scrivono, noi dobbiamo procedere. Prenderemo decisioni, che stiamo studiando, sulla vicenda delle cantine».
Spinetta, la falda è inquinata ben oltre l’effetto della barriera idraulica
Arpa ha pubblicato i dati riferiti al periodo ‘dicembre 2021 - marzo 2022’ e non sono incoraggianti
Il riferimento è alla presenza di cloroformio e altri inquinanti trovati in alcune cantine in prossimità del polo chimico di Spinetta. La falda che scorre sotto il sobborgo, infatti, rilascia sostanze pericolose in superficie e lo fa, secondo gli studi e le analisi di Arpa, introducendo i suoi “vapori” anche attraverso le fondamenta delle abitazioni. «Sicuramente interverremo – spiega il sindaco – adesso stiamo studiando come. Porremo delle condizioni di uso delle cantine in modo tale che le persone sappiamo che se non le rispettano rischiano la salute. Per noi è fondamentale sicuramente il rapporto con le aziende del polo chimico, ma quello che dicono Asl e Arpa è altrettanto importante e dobbiamo tenerne conto. E agire di conseguenza».
«L’interlocuzione con le aziende del polo chimico – prosegue Abonante – devono proseguire per pianificare e programmare come potenziare le attività di bonifica, e cosa chiedere per gli interventi che devono essere fatti sugli impianti, sul miglioramento degli impianti».
È recente la pubblicazione degli ultimi dati dei campionamenti nella falda i cui risultati, secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, sono in linea con i monitoraggi precedenti.
I progetti del sindaco per l’immediato futuro sono ambiziosi. «Un sindaco, una giunta, un consiglio comunale devono fare quello che è nelle funzioni e nei poteri che gli sono conferiti dalla legge. Il nostro compito – spiega – è quello di tener conto dei nostri organi tecnici, che sono Asl e Arpa. Con loro, e ampliando la gamma dei soggetti in grado di intervenire come ad esempio l’università, il politecnico e altri, è nelle nostre intenzioni costruire un Tavolo Tecnico che ci aiuti a stabilire una volta per tutte che cosa deve essere chiesto in più al polo chimico per poter arrivare, non dico a una soluzione definitiva, ma comunque ad un miglioramento di questa situazione. È nell’interesse di tutti. Anche noi vogliamo che Solvay e il polo chimico migliorino e aumentino le loro produzioni, però il nostro primo compito, e non si può scherzare su questo, è garantire e tutelare la salute dei cittadini. Non possiamo essere evasivi su questo punto. Non è neanche una scelta politica, è un obbligo. Non può che essere così».
«Detto questo – continua – nessuno nega tutto quello che è stato fatto, perché è sotto gli occhi di tutti. È un patrimonio che gli si riconosce e che deve far parte, però, di un ampliamento delle attività all’interno ed esterno dell’area che devono tendere a un miglioramento delle attuali condizioni che secondo i dati e secondo quanto ci comunicano Arpa e Asl necessitano di maggior attenzione».
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Giorgio Abonante ha chiesto un appuntamento con il presidente della Regione, Alberto Cirio: tra la serie di questioni da affrontare c’è anche questa.
In sostanza, il Comune vuole, con un imperativo categorico, come sottolinea Abonante, avere contezza delle condizioni di salute dei cittadini. «Che questo poi dipenda dal polo chimico, dal traffico, dai problemi della Pianura Padana lo vedremo in un secondo momento. Ma noi abbiamo l’obbligo di sapere quali sono le condizioni di salute dei cittadini. E per questo abbiamo bisogno che Asl e Regione accelerino, perché siamo un po’ in ritardo». Si spinge oltre, pensando al futuro. «Dobbiamo fare in modo che fra il territorio e il polo chimico nasca un progetto un po’ più ampio – riflette – che riguardi le bonifiche, gli interventi sugli impianti».
Tra le questioni oggetto di discussione con il presidente Cirio, il sindaco appena eletto discuterà anche di un viaggio «in Belgio dai soci della Solvay per discutere di come intervenire in modo più forte e significativo. Riconosciuto tutto quello che hanno fatto, il Tavolo Tecnico – spiega – deve servire a determinare una serie di innovazioni che devono essere discusse con i proprietari di Solvay».
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Si pensa dunque ad un incontro al vertice dunque, con le massime autorità anche nazionali. Ma c’è un punto che ha la precedenza su tutto, e viene ribadito più volte: «Da sindaco, che è anche autorità sanitaria, pretendo che Asl e Regione accelerino sull’indagine epidemiologica. Questo non c’entra nulla sul rapporto che dobbiamo avere col polo chimico».