Il santo di oggi, 10 agosto, è San Lorenzo
Oggi, 10 agosto, la Chiesa celebra anche San Besso
I santi di oggi, 10 agosto, sono San Lorenzo e San Besso.
La vita di San Lorenzo
Lorenzo nasce in Spagna nel 230 circa. Papa Sisto II lo mette a capo dei sette diaconi di Roma e gli affida l’incarico di amministrare i beni della Chiesa. Viene perseguitato e arrestato insieme a Papa Sisto II e ai sette diaconi di Roma dall’imperatore Valeriano che oltre a opprimere i cristiani tende a depredare la Chiesa dei suoi beni. A Lorenzo viene intimato di consegnare i tesori ecclesiastici: a quel punto egli raduna i ciechi, i poveri, gli storpi e i derelitti e li presenta all’imperatore dicendogli che quelli sono i veri tesori che possiede la Chiesa. Valeriano a quel punto, sentendosi beffato, lo fa torturare lungamente prima di farlo uccidere. La sua testa è conservata in Vaticano. Il suo culto è diffuso fin dal IV secolo.
Aneddoti
Le stelle cadenti del 10 agosto vengono chiamate “lacrime di san Lorenzo”. Nell’iconografia viene quasi sempre raffigurato vestito da diacono insieme a una graticola.A Frosinone è conservato il sangue di san Lorenzo (che fu raccolto con uno straccio da un soldato) che ogni anno, il 10 agosto, si liquefa.
La morte
La tradizione vuole che sia stato ucciso con il supplizio della graticola ma alcuni biografi sostengono che la morte sia avvenuta per decapitazione.
Il santo di oggi: il calendario giorno per giorno
San Besso
Secondo la tradizione, Besso era un soldato della legione Tebea convertitosi al Cristianesimo. Intorno al 286, l’imperatore romano Massimiano si trovava con le sue truppe ad Agaunum (odierna Saint-Maurice in Svizzera). I soldati cristiani della legione Tebea, vennero massacrati per aver rifiutato di sacrificare agli dei pagani. All’eccidio scamparono solo pochi legionari, che presero a vagare per i monti, portando il messaggio della nuova fede. Questi soldati spesso martirizzati, furono i primi evangelizzatori di molte vallate della Alpi Occidentali. Anche Besso riuscì a convertire un gran numero di montanari della Val Soana, finché venne catturato e scaraventato giù dal Monte Fautenio. Besso morì, ma lasciò miracolosamente la sua impronta sulla roccia sottostante, dove ora sorge il santuario a lui dedicato.