Caccia: “In Piemonte un cortocircuito legislativo mette a rischio la stagione”
Revel Nutini (Dlpa) chiede all?assessore Protopapa di rivedere la normativa, che impone obblighi ?assurdi e irrealizzabili?
Porre rimedio a un cortocircuito legislativo che sta danneggiando in modo illogico l’attività venatoria: l’appello arriva dal vicepresidente del Comitato Dlpa (Difesa dei legali possessori di armi), Andrea Revel Nutini, a nome dei 34.069 membri. È rivolto all’assessore alla Caccia della regione Piemonte, Marco Protopapa.
«Ci troviamo in una situazione assurda creatasi con l’accavallarsi di leggi e deliberazioni, che di fatto ha prodotto un sistema che impedisce l’attività, in contrasto con le leggi nazionali – commenta Nutini – Il danno è doppio in questo periodo, perché ai cacciatori viene anche richiesto un aiuto per contrastare la proliferazione dei cinghiali, in relazione all’epidemia di peste suina africana».
Nella lettera aperta inviata all’assessore «certo di un suo interessamento per risolvere l’errore che sta danneggiando indirettamente la stessa l’amministrazione regionale», si fa presente che, applicando alla lettera tutte le norme, diventa obbligatoria la cosiddetta prova di tiro per ciascuna singola arma posseduta e, d’altro canto, si riducono all’osso le strutture dove effettuare tali prove.