Distretto del Commercio, al via la stesura del progetto
Rilancio e riqualificazione delle aree pubbliche, creazione di un brand della città tra gli obiettivi primari
Stanziati dalla Regione i fondi per l'intervento
OVADA – Potrebbe partire nel mese di settembre un ulteriore ciclo di riqualificazione del centro storico cittadino. In questa caso, sotto i riflettori finirebbe l’arredo urbano, invero particolarmente bisognoso di una rinfrescata.
L’opportunità arriva dalla Regione nell’ambito del Distretto Urbano del Commercio. Dopo i 20 mila euro, contributo stanziato in precedenza per la formazione, ne sono in arrivo altri 50 mila.
«Non abbiamo ancora la conferma ufficiale – chiarisce Marco Lanza, assessore al Commercio del Comune di Ovada -. Ma è ragionevole pensare che si vada in questa direzione. Per questo stiamo ragionando per decidere come utilizzare al meglio le risorse. Saremo sicuramente pronti nel momento in cui il contributo sarà disponibile».
Distretto del Commercio, al via la stesura del progetto
Rilancio e riqualificazione delle aree pubbliche, creazione di un brand della città tra gli obiettivi primari
Nel frattempo, nel mese di aprile si sono sviluppati i momenti di formazione (invero non troppo partecipati) previsti nel progetto: accesso alle opportunità offerte dall’e-commerce e l’interpretazione moderna del concetto di bottega i due filoni principali adottati. «Quello del distretto – prosegue Lanza – è l’unica linea di finanziamento prevista dalla Regione per il settore». Il progetto è stato avviato dopo il parere positivo emesso dagli ufficio regionali su progetto “Go Ovada”.
Tra gli elementi di maggior forza nel centro storico la presenza di un gran numero di botteghe storiche con quel fascino che i negozi di un altro tempo sanno esercitare soprattutto sui visitatori stranieri. E la creazione del registro con tutti i crismi è uno dei progetti per il quale si sta lavorando in chiave futura. Una misura necessaria per rilanciare un settore che negli ultimi due anni ha sofferto tantissimo, tra chiusura e contrazione dell’economia dovuta all’emergenza sanitaria.
Nel dettaglio sarà un modulo col quale le attività potranno candidarsi per l’iscrizione nel registro. In seguito saranno realizzate le targhe da mettere all’ingresso delle botteghe. Un modo per dare una caratterizzazione ancora più forte al tessuto prevalente in città. Che il negozio sia ancora una “via d’uscita” per molti che perdono il lavoro è testimoniato dai numeri registrati al 31 dicembre 2021: 300 i negozi in attività, un saldo positivo di 12 rispetto ai dodici mesi precedenti, 208 le attività non alimentari, 86 i pubblici esercizi. Ma il turn over sempre più accentuato, al di là delle insegne storiche è la vera spia di un malessere che va oltre le serrande abbassate e gli spazi sfitti.