Sindaci esasperati: «Cinghiali e caprioli aggressivi, i turisti hanno paura»
I primi cittadini scrivono alle istituzioni regionali e provinciali.
«Fate presto». La lettera indirizzata alla Regione e alla Provincia firmata da una ventina di sindaci dell’Acquese potrebbe essere sintetizzata in due parole.
Nella missiva inviata qualche giorno fa da piazza Levi (la prima firma è di Danilo Rapetti) si chiede di porre rimedio con tempestività al problema dei cinghiali. Così i turisti scappano e così l’Alto Monferrato rischia, dopo pandemia e crisi idrica, di perdere una ulteriore stagione estiva. «Sono sempre più numerose, infatti, le segnalazioni di cinghiali e caprioli presenti, di giorno e di notte, non solo nelle campagne, ma anche al centro delle città e dei paesi – scrivono – . Esemplari di animali selvatici, anche in branco, vengono sempre più spesso avvistati nei luoghi maggiormente frequentati dalle comunità locali e non mancano segnalazioni di comportamenti aggressivi da parte dei cinghiali nei confronti delle persone».
La situazione descritta dai primi cittadini è «insostenibile a causa degli ingenti danni economici alle produzioni agricole e della compromissione della sicurezza».
Zona rossa
La limitazione dovuta alla peste suina africana compromette infatti – secondo gli amministratori – «la piena fruibilità delle attività turistiche, commerciali ed artigianali locali». La richiesta: «Porre in essere, tempestivamente, ogni iniziativa idonea a concretizzare soluzioni rapide, efficaci ed urgenti, al fine di risolvere una situazione non più tollerabile».