“La mia Olimpiade di felicità e paura”
Maddalena Grassano racconta al 'Piccolo' le emozioni di Monaco 72
ALESSANDRIA – Maddalena Grassano, classe 1949, nata il giorno della tragedia di Superga, alessandrina di Mandrogne, è stata una velocista nel tempo in cui le donne che praticavano l’atletica non erano certamente molte.
Basti dire che alle Olimpiadi alle quali partecipò, quelle di Monaco di Baviera, anno 1972, la nazionale italiana femminile aveva solo 7 rappresentanti (le più note: la mezzofondista Paola Pigni, e Sara Simeoni, campionessa di salto in alto).
Sangue e sport
Quei giochi olimpici sono tristemente noti per l’attentato (con sequestro) alla squadra di Israele. Morti e sangue non fermarono – pur tra le polemiche – la competizione sportiva. Se ci fosse stato lo stop, probabilmente non si racconterebbe del record italiano della staffetta 4×100, con la Grassano prima frazionista.
“Malgrado il tempo eccellente, fummo eliminate in semifinale – racconta – Però è andata bene così. Già ottenere il pass per le Olimpiadi è stata un’impresa. E quel record è rimasto imbattuto per un bel po’ di tempo”.
Di quelle Olimpiadi, l’alessandrina ricorda i dettagli, dai vip incontrati al villaggio olimpico (“c’era anche il nuotatore Mark Spitz, bellissimo, un apollo, sempre circondato da donne”) ai momenti di terrore a seguito dell’attentato.
I particolari, in un’intervista che ‘Il Piccolo’ pubblica oggi, a quasi cinquant’anni da Giochi a loro modo “storici”.