«Il dèpliant per i profughi ucraini venga esteso a tutti i migranti di Casale»
La nota di Anpi, Cgil, Uil, Legambiente, E-Forum e Aps me.de al sindaco Riboldi
CASALE – Lo scorso giugno il Comune ha provveduto alla distribuzione di un dèpliant dedicato ai cittadini ucraini arrivati a Casale per scappare dalla guerra: un pieghevole bilingue bilingue, italiano / ucraino, in cui trovare informazioni pratiche su Casale Monferrato e i servizi a disposizione. Arriva quindi all’indirizzo del sindaco Federico Riboldi una richiesta da parte delle sezioni cittadine di Anpi, Cgil, Uil, da E-Forum, Legambiente e Aps me.de.
«Siamo lieti di sapere che il Comune di Casale ha prodotto un pieghevole informativo, in italiano e ucraino, di orientamento ai servizi a favore della popolazione ucraina che è scappata dalla guerra e che si trova sul nostro territorio – spiegano le associazioni, che proseguono – Le guerre sono sempre un fatto terribile e le popolazioni in fuga vanno accolte e aiutate. Ce lo dicono la nostra Costituzione e, pensiamo, anche uno spirito di umanità e solidarietà che dovrebbe essere patrimonio individuale e comune di ogni società».
Quindi, la richiesta al primo cittadino: «Proprio perché condividiamo la meritoria iniziativa da Voi posta in essere e i principi di cui sopra, ci piacerebbe che questa venisse estesa a tutte le persone che scappano dalla guerra (afghani, siriani, curdi, iracheni, ecc.) che risiedono sul nostro territorio. Come sappiamo, inoltre, molte persone sono costrette a lasciare il loro Paese anche per motivi legati a persecuzioni, cambiamenti climatici, condizioni di vita precarie.
Pensiamo che un Paese e una città che sappiano accogliere debbano tenere in considerazione tutte le persone migranti che vivono i nostri territori e facilitare loro l’inclusione sociale attraverso anche l’accesso ai servizi. Per questa ragione vorremmo chiederLe di estendere a tutte le numerose comunità migranti di Casale la bella iniziativa del pieghevole ‘Benvenuti a Casale’ che, siamo sicuri, renderebbe la nostra comunità più equa, aperta e proiettata verso un futuro sempre più inclusivo».