Il 28 luglio è la Giornata mondiale dell’epatite
Ricorre oggi, 28 luglio, la Giornata mondiale dell’epatite (World Hepatitis Day) istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione dell’anniversario della nascita di Baruch Blumberg, biochimico statunitense vincitore del premio Nobel nel 1967 per aver scoperto il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino.
La giornata ha lo scopo di sensibilizzare e far conoscere meglio queste patologie, che si stima colpiscano nel mondo circa 400 milioni di persone, di cui una grande parte ignara di aver contratto l’infezione, e inoltre ogni 30 secondi nel mondo una persone perde la vita a causa di malattie correlate all’epatite.
Per epatite virale si fa riferimento ad un gruppo di malattie infettive, causate da 5 diversi virus (A, B, C, D e E) che si manifesta con un’infiammazione al fegato provocando anche, nei casi più gravi, la cirrosi, la fibrosi e il cancro. Generalmente le epatiti sono di origine virale, ma possono essere anche trasmesse anche attraverso il contatto con il sangue, rapporti sessuali, per abuso di alcol o sostanze stupefacenti.
L’OMS stima che circa 1,45 milioni di persone muoia a causa dell’epatite B e C, proprio per questo è necessario che i governi si attivino per una maggiore informazione su questa malattia e su come prevenirla, ad esempio con lo screening per accertare qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti utilizzati nelle trasfusione. Inoltre per l’epatite B è presente da tempo sul mercato un vaccino, adottato da 184 paesi: la percentuale dei bambini vaccinati contro questo ceppo è salita a 82.
Per quanto riguarda il contrasto al virus dell’epatite C non è ancora stato scoperto un vaccino, ma sono stati fatti grandi progressi nella produzione di farmaci per via orale, ad azione antivirale diretta, rendendo possibili benefici clinici mai raggiunti prima per questa patologia, fino all’eradicazione del virus.